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07 settembre 2022

Due Bcc toscane si spartiscono sportelli e soci di ViVal Banca

Ok della Bce alla scissione: a Banca Alta Toscana le filiali di Pistoia e Quarrata, il resto (Pisa e Valdinievole) a Banca Centro.

Dopo una fase di stasi, riprende il movimento delle fusioni delle Bcc del gruppo Iccrea in Toscana: la Banca Centrale Europea ha autorizzato il progetto che prevede la scissione di ViVal Banca in due rami di azienda, e il contestuale loro accorpamento nel perimetro di due Bcc del gruppo territorialmente contigue, Banca Centro Toscana-Umbria e Banca Alta Toscana. Secondo il progetto di fusione, che sarà sottoposto al voto in assemblea dei soci delle tre banche, 10 filiali fra le province di Firenze, Pistoia, Lucca e Pisa passeranno a Banca Centro, mentre in Banca Alta Toscana confluiranno le quattro filiali di Pistoia e la filiale di Quarrata, con i soci afferenti ad esse.

ViVal Banca opera prevalentemente nelle province di Pistoia, compresa la Valdinievole, e di Pisa. Banca Centro Toscana-Umbria opera prevalentemente nelle province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Perugia, Siena e Terni, mentre Banca Alta Toscana opera nelle province di Pistoia, Prato e Firenze. Quest’ultima, prima dell’accordo con ViVal Banca, era stata a lungo impegnata nell’analisi di un progetto di fusione con il Banco Fiorentino, progetto per il quale le due Bcc avevano sottoscritto una lettera di intenti, ma che non si era concretizzato.

La scissione dopo anni di bilanci in perdita

“ViVal Banca – si legge nel documento sul progetto di scissione -, al fine di salvaguardare gli interessi dei soci e dei clienti garantendo continuità nella gestione dei rapporti mutualistici e in quelli operativi di carattere bancario, intende rimuovere le situazioni di difficoltà aziendale sopravvenute suddividendo il compendio aziendale, che verrà contestualmente acquisito da parte di due Bcc territorialmente limitrofe”. Nel bilancio 2021 non è stato messo in discussione il principio della continuità aziendale: l’esercizio si è però chiuso con una perdita di circa 8 milioni di euro, che faceva seguito ai risultati negativi per 13 milioni registrati sia per il 2020 che per il 2019.

Secondo Iccrea, “l’operazione nel suo complesso è stata realizzata sia per garantire al territorio il valore di prossimità che caratterizza il gruppo Bcc Iccrea, sia per ridefinire l’assetto industriale e organizzativo dell’intero gruppo su alcune province, assicurando una nuova prospettiva e ulteriori potenzialità e, al contempo, una forte continuità d’azione a beneficio dei soci, dei clienti e dei dipendenti delle tre Bcc”.

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