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18 gennaio 2023

Efficienza energetica, due edifici su tre da ristrutturare entro il 2030

E’ la stima dell’Ordine degli Ingegneri per la direttiva Ue che dovrebbe vedere la pubblicazione entro metà marzo.

Leonardo Testai

Due edifici su tre, in Toscana, da ristrutturare entro il 2030 per un migliore rendimento energetico: è questa la stima dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, basata sui dati del Rapporto annuale sulla Certificazione energetica degli edifici pubblicato dall’Enea. A spingere le ristrutturazioni, la direttiva europea sull’adeguamento energetico degli edifici, che dovrebbe vedere il primo via libera tra qualche settimana e la pubblicazione entro metà marzo.

“Un parco immobili estremamente vetusto”

Per quanto riguarda la quota di immobili da ristrutturare, “in Toscana il 67,6% degli edifici è da efficientare entro il 2030, mentre per la scadenza del 2033 la percentuale è del 79,6%”, spiegano Giancarlo Fianchisti, presidente dell’Ordine provinciale, e Francesco Canovaro, presidente della Commissione Impianti dell’Ordine. In base alla direttiva Ue tutte le case e gli appartamenti dovranno raggiungere entro il 2030 la classe energetica E, per poi progredire entro il 2033 alla classe D, passando da un consumo di 91-120 chilowattora a 71-90 kWh per metro quadrato, con un taglio del 25% dei consumi.

“La Toscana, come il resto del Paese – sottolineano Fianchisti e Canovaro -, ha un parco immobili estremamente vetusto. E’ immenso il lavoro che attende la Toscana sulla strada della riqualificazione energetica, visto che l’Europa vuole arrivare per il 2040-50 a zero emissioni da case e appartamenti. Un grande impegno e anche grandi costi dato che quasi l’80% del parco immobiliare è inefficiente dal punto di vista energetico, interventi che andrebbero dal cappotto termico interno o esterno, alla sostituzione degli infissi, passando per una nuova caldaia a condensazione”.

Una sfida anche per il patrimonio Erp toscano

La questione dell’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare si incrocia, naturalmente, con la questione del Superbonus, che il governo Meloni ha recentemente ritoccato al ribasso. “Il bonus è un intervento fondamentale, che deve essere portato avanti in maniera strutturale con regole chiare che non vengano cambiate poi nel tempo”, chiede dunque Carmelo Russo, presidente di Inarsind, associazione nazionale di rappresentanza e tutela degli ingegneri e degli architetti liberi professionisti. Marco Becucci, l’ingegnere aretino segretario dell’associazione, osserva che in Italia “più del 60% degli edifici sono stati realizzati prima del 1976, e quindi è assolutamente fondamentale che si lavori anche sulla riqualificazione energetica.

L’adeguamento green è un tema di rilievo anche per il patrimonio Erp, che in Toscana ammonta a 5.872 edifici, per un totale di quasi 50mila alloggi, la metà dei quali costruiti prima del 1970, mentre solo l’8% è stato realizzato dopo il 2000, secondo i dati della relazione sull’abitare in Toscana. Relazione che sarà presentata il 20 gennaio dalla Regione, ma di cui nei giorni scorsi l’assessora Serena Spinelli ha anticipato alcuni dati salienti alla commissione Sanità del Consiglio regionale.

Gli immobili residenziali localizzati in Toscana sono attualmente 2.138.924, e di questi le abitazioni popolari sono il 17,6%. Gli alloggi Erp in costruzione a fine 2021 erano 293. Gli alloggi sfitti sono 4.051, l’8% del totale, in gran parte (65%) perché in attesa di ristrutturazione, già finanziata in un terzo dei casi.

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Leonardo Testai

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