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15 giugno 2022

Venture capital, la Toscana sul podio degli investimenti in startup

La regione si piazza dopo Lombardia e Lazio, che nel 2021 hanno rappresentato l’80% del mercato. Ecco le operazioni più importanti.

Silvia Pieraccini

Dopo il boom del 2021 continuano, nei primi mesi del 2022, gli investimenti nelle startup italiane ad alto potenziale di crescita – il venture capital – effettuati solitamente da investitori istituzionali. Nel primo trimestre dell’anno hanno raggiunto 365 milioni di euro, in linea col primo trimestre 2021 (359 milioni di euro), ma con un numero di operazioni nettamente inferiore rispetto allo scorso anno (31 contro 61), secondo il primo rapporto Italy Venture Capital Scanner realizzato da Bain & Company.

Dodici operazioni nel 2021

Il report conferma il dinamismo del venture capital anche in Toscana, regione che, come emerso da altri studi, nel 2021 è risultata sul podio, piazzandosi al terzo posto dopo Lombardia (757 milioni, 141 deal) e Lazio (85 milioni, 29 deal), che insieme assorbono più dell’80% del mercato. La Toscana l’anno scorso ha attratto 59 milioni di investimenti venture capital (pari al 5,7% del mercato) per un totale di 12 operazioni realizzate. Tra queste le tre principali, segnalate da Bain & Company, sono: Treedom, con sede a Firenze, marketplace che consente a chiunque di piantare alberi nel mondo, ha chiuso due round nel 2021 (a gennaio e a settembre) per un totale di circa 18 milioni di euro; Commerce Layer, con sede a Prato, piattaforma di e-commerce flessibile e scalabile, ha raccolto circa 15 milioni di euro a maggio 2021; Endostart, con sede a Certaldo (Firenze), startup medtech impegnata nello sviluppo di device medici per l’endoscopia intestinale, ha raccolto circa 8 milioni di euro a giugno 2021.

Fonte: Bain & Company

Quest’anno la crescita dovrebbe continuare

Nel 2021 in Italia gli investimenti venture capital hanno superato quota 1 miliardo di euro, un valore che ha quasi raddoppiato (+84%) i numeri del 2020, con 273 operazioni (+25%) e un valore medio di 3,8 milioni di euro (+47%). Le prospettive per quest’anno non sono negative, nonostante la crisi internazionale che spingerà i venture capital a una maggior cautela sui nuovi investimenti. “Data la conformazione del tessuto italiano – afferma Bain & Company – l’effetto della crisi internazionale sul mercato venture capital italiano potrebbe essere più lieve rispetto ad altri Paesi europei”.

Il divario con l’Europa resta

 “L’Italia ha un ruolo centrale e pionieristico nel mondo della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo del talento – afferma Emanuele Veratti, partner e digital practice leader di bain & Company -. Gli investimenti possono valorizzare questo punto di forza e le risorse del Pnrr potrebbero fornire un contributo fondamentale per la crescita del mercato venture capital italiano, soprattutto sui temi di transizione energetica e digitale”. Lo scorso anno il macro-comparto B2C ha guidato il mercato italiano (475 milioni di euro di raccolta e 102 deal), seguito dai servizi finanziari.

Nonostante lo sviluppo registrato lo scorso anno, il mercato italiano di capitale di rischio è meno maturo e più frammentato di quello europeo – aggiunge Alessandro Cannarsi, partner della practice Private equity di Bain & Company -. Il nostro Paese ha catturato nel 2021 solo l’1% degli investimenti venture capital in Europa, e la metà di questi deal aveva un valore inferiore al milione di euro (contro un terzo delle operazioni di queste dimensioni registrato a livello europeo)”. Tuttavia il trend è positivo e tra il 2016 e il 2021 si è registrata una crescita annua media del 39%, con un’espansione interrotta solo nel 2018 e nel 2019 e un progressivo aumento dei deal oltre i dieci milioni di euro.

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Silvia Pieraccini

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