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15 dicembre 2025

Aeroporto di Firenze, la Piana va al Tar contro la nuova pista

Inminenti tre ricorsi dei Comuni, seguirà la Provincia di Prato e forse anche i comitati. Funaro difende il progetto.

Leonardo Testai
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Tre ricorsi amministrativi – a cui se ne aggiungeranno altri – aprono come previsto una nuova fase di contenzioso sul potenziamento dell’aeroporto di Firenze e sulla realizzazione della nuova pista da 2.200 metri. I Comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Poggio a Caiano e Sesto Fiorentino hanno annunciato l’intenzione di impugnare davanti al Tar il decreto di Via relativo al progetto, depositando nelle prossime settimane tre distinti ricorsi, uno dei quali congiunto per Calenzano, Carmignano e Poggio a Caiano. Alla partita giudiziaria si aggiungeranno anche la Provincia di Prato, ma possono arrivare anche altri ricorsi presentati dai comitati.

“Tuteliamo il Parco, la pista è incompatibile”

Secondo i sindaci della Piana fiorentina, il potenziamento dello scalo Vespucci continua a condizionare in modo esclusivo il dibattito sul futuro dell’area. “Non è accettabile che tutto il dibattito sul futuro del territorio della Piana continui ad essere ostaggio di questa unica opera”, hanno spiegato nel corso della conferenza stampa tenuta a Sesto Fiorentino. Per Claudia Pecchioli, vicesindaca facente funzioni di Sesto Fiorentino, la nuova pista è “un’opera profondamente sbagliata che da 15 anni impedisce di aprire qualsiasi discussione sul futuro e sull’idea di sviluppo che vogliamo per il nostro territorio”.

Il ricorso, ha precisato Pecchioli, sarà rivolto contro il decreto di Via, “che ricordo essere ancora inefficace poiché in attesa di deroga Ue”, e si fonda sulla continuità delle criticità rispetto al progetto precedente. “Il nuovo progetto ricalca tutte le criticità del vecchio”, ha aggiunto, sottolineando come resti centrale “la tutela della previsione del Parco della Piana, elemento ordinatore per tutta l’area e incompatibile con la nuova pista”. Un altro punto richiamato dai Comuni riguarda l’impiego delle risorse pubbliche: la pista, secondo Pecchioli, “costerà centinaia di milioni di euro pubblici che potrebbero invece essere utilizzati per la messa in sicurezza del territorio, un territorio fragile come hanno mostrato le alluvioni degli ultimi due anni”.

Funaro attacca: “Mancano i motivi concreti del ricorso”

Di segno opposto la posizione del Comune di Firenze. La sindaca Sara Funaro ha ribadito il sostegno allo sviluppo dello scalo e alla nuova pista prevista dal masterplan. “Penso che sia necessario lo sviluppo della pista dell’aeroporto” di Firenze, mentre “non riesco a capire il ricorso che vogliono presentare su che cosa si basa”. Per Funaro infatti “se noi andiamo a guardare alcune delle realtà che stanno facendo ricorso, porto alcuni esempi, Calenzano non ha sorvoli ma aerei che passano a 2 km e mezzo di distanza; Carmignano, anche lì, nessun sorvolo, aerei che passano a 2,8 km. Tutto questo, tra l’altro, con gli aerei che passano a oltre 1.500 metri di altezza, per cui su quali basi fare un ricorso? Qui non mi sembra che ci siano motivi concreti”.

Funaro ha confermato di essere “al fianco di Toscana Aeroporti”, definendo il potenziamento dello scalo “un’infrastruttura necessaria, un’infrastruttura di cui si parla ormai da tantissimi anni”. Dopo decenni di dibattito, ha concluso, “penso che sia arrivato il momento di mettere un punto e di andare avanti, soprattutto dopo l’approvazione del masterplan che teneva conto di tutta una serie di considerazioni e di attenzioni da un punto di vista di impatto ambientale”.

Senza dubbi a favore della nuova pista dell’aeroporto è anche il presidente della Camera di commercio di Firenze, Massimo Manetti. “Chi dovesse pensare il contrario pone un ostacolo allo sviluppo non solo infrastrutturale ma dell’intera economia fiorentina”, sostiene, sottolineando che “è indispensabile adeguare l’aeroporto di Firenze così come è stato progettato e approvato dalle autorità competenti. In questo modo l’aeroporto di Firenze risulterebbe complementare a quello di Pisa, e non in sua concorrenza, garantendo flussi commerciali e turistici adeguati alle esigenze del territorio regionale. E questo in valida alternativa allo scalo di Bologna, che altrimenti avrebbe maggiori opportunità di conquistare nuove quote di mercato a scapito del sistema aeroportuale integrato di Toscana Aeroporti”.

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Leonardo Testai

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