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22 aprile 2024

Arnie sommerse dalla neve, a rischio il miele di acacia

Timori per le gelate notturne anche in pianura, e per le possibili grandinate sui vigneti già in pieno risveglio e sui prati pronti per essere sfalciati.

La neve d’aprile in montagna crea problemi anche alle api. “Le arnie in altura, che in questo periodo sarebbero state in piena attività – spiega Coldiretti Pistoia -, con le api a ‘caccia’ di polline soprattutto dalle acacie, sono sommerse dal manto bianco di neve. In allerta gli apicoltori che devono ricorrere alla nutrizione di soccorso per salvare le famiglie che non trovano di cui alimentarsi fuori dalle arnie e comunque devono fare i conti con il rischio che le api muoiano.

Le piante di acacia sono state abbattute dal vento

Inoltre, è seriamente compromessa la stagione per il miele d’acacia -spiega Coldiretti-, con le piante che sono state abbattute dal vento e dal peso della neve. E si spera che la primavera ritorni per ‘salvare’ la produzione di miele millefiori di primavera. Persistono, naturalmente i timori per le gelate notturne anche in pianura, e per le possibili grandinate sui vigneti già in pieno risveglio e sui prati pronti per essere sfalciati. La grande preoccupazione è per le gelate tardive che rischiano di compromettere i prossimi raccolti. A dirlo è Coldiretti in occasione della perturbazione che sta colpendo tutta la regione con neve, gelo, pioggia e temporali.

Le temperature alte delle scorse settimane hanno accelerato la fioritura

Le temperature estive e ben superiori alla media stagionale delle scorse settimane hanno accelerato il germogliamento delle piante e la nascita dei primi frutti che ora si trovano in una fase molto delicata della loro crescita. Il brusco calo della colonnina di mercurio rischia infatti di “bruciare” i fiori. In pericolo sono viti, olivi, alberi da frutto e ortaggi in pieno campo con le piantine che sono state messe a dimora negli scorsi giorni e anche le piante ornamentali, che già vegetavano nei vivai pistoiesi.

Il maltempo sta alimentando più di una preoccupazione anche tra gli allevatori che speravano in una fienagione generosa: la presenza della neve nei prati e nei pascoli potrebbe danneggiare il primo taglio di erba medica indispensabile per l’alimentazione degli animali arrecando un doppio danno alle aziende.

La neve fuori stagione così come le gelate tardive sono fenomeni collegati alla crisi climatica che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura – conclude Coldiretti Pistoia – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze degli effetti del clima con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo. (redgs)

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