Sviluppare attività di ricerca e di formazione applicate alla filiera tessile del riciclo, in un’ottica di ecosostenibilità: è questo l’obiettivo dell’accordo quadro tra il Pin Polo Universitario “Città di Prato” e l’Associazione Tessile Riciclato Italiana (Astri) presentato oggi dai suoi promotori per il distretto pratese. “Questo accordo vuole essere l’inizio di una collaborazione importante per aiutare il nostro settore ad offrire risposte qualificate alle richieste dei clienti e ai cambiamenti in corso”, afferma Fabrizio Tesi, presidente di Astri, associazione nata nel 2017 grazie alla volontà di importanti imprenditori del settore, e che raggruppa oggi più di 180 aziende.
Un supporto alla filiera nei processi di certificazione
L’idea dichiarata è quella di affrontare molti aspetti tecnici legati all’economia circolare che caratterizza il distretto tessile pratese sin dalla sua nascita, nelle procedure in ambito di analisi chimiche sui materiali di produzione, di conformità agli standard internazionali, e procedure operative e gestionali per le certificazioni di settore, studi sul prodotto tessile riciclato ed effetti sull’ambiente e sulla salute umana. Il contributo dei laboratori del Pin sarà quello di fornire ricerche di supporto che facilitino una risposta unitaria delle imprese della filiera tessile nei processi di certificazione di cui il mercato di oggi necessita. “L’attenzione all’economia circolare e alla sostenibilità dei prodotti – osserva Daniela Toccafondi, presidente del Pin – è una tendenza ineludibile tra i consumatori di tutto il mondo: a Prato rappresenta una forma mentis e va rafforzata ed adeguata agli orientamenti del mercato mondiale”.
L’accordo quadro, di durata quadriennale, rinvia la realizzazione dei singoli obiettivi ad ulteriori accordi specifici che saranno definiti insieme nel corso del tempo. I laboratori del Pin che in un primo momento saranno coinvolti sui temi di ricerca saranno Arco (Action-Research for CO development) con l’unità su Innovazione Circolare e Commodity Sostenibili), Liroman (Laboratorio per l’Innovazione e per l’Applicazione della Robotica nel Monitoraggio degli ambienti naturali, di vita e di lavoro) e Di4om (Data-driven Innovation for Operations Management), che sviluppano ricerca e formazione sui temi dell’economia circolare in prospettive economiche, tecniche, su materiali e processi produttivi.