Per il piano di reindustrializzazione della ex Gkn uno spazio ci può essere, ma non quello della fabbrica di Campi Bisenzio oggetto da più di tre anni di una vicenda unica nel suo genere: è la proposta a sorpresa lanciata dal liquidatore di Qf Spa, Gianluca Franchi, a fronte di un lungo stallo (e di circa 140 lavoratori senza stipendio da 10 mesi), ma anche di due situazioni in rapida evoluzione. La prima è rappresentata dalla legge regionale sui consorzi industriali, che entro fine anno dovrebbe essere discussa dal Consiglio regionale: avanzata dal Collettivo di fabbrica, fatta propria come firmataria dalla consigliera regionale M5s Silvia Noferi, sostenuta dal Pd (e dalla giunta regionale che sembra pronta a finanziarla) in una prova generale di campo largo in Toscana, dopo che i Dem, con i 5 Stelle e Italia Viva, hanno approvato un mese fa una mozione per il commissariamento dell’azienda.
La seconda situazione è legata al progetto della cooperativa Gff costituita dal Collettivo di fabbrica, e del round di crowdfunding che ha fruttato prenotazioni per 1,3 milioni di euro, a cui aggiungere le quote dei soci lavoratori, le quote di investitori ancora anonimi, e i finanziamenti che dovranno essere richiesti alle banche. Il piano di reindustrializzazione prevede tre linee produttive: produzione e installazione di pannelli solari fotovoltaici, recupero e riciclo di pannelli fotovoltaici esausti, cargo-bike – di cui sono già stati fabbricati alcuni prototipi. E l’assemblea dell’azionariato popolare che si è tenuta il 13 ottobre a Campi, alla presenza dell’icona ambientalista Greta Thunberg, ha posto il 15 novembre come deadline per far partire il piano, o per mollare, decretando probabilmente la fine dei tentativi di salvataggio per la ex Gkn.
Un capannone nella Piana in cambio della vecchia fabbrica
“Raccogliamo noi la richiesta della Cooperativa Gff – scrive Franchi – di dotarsi di un sito per la realizzazione del suo piano industriale, mettendo a disposizione, come da loro indicato, un capannone di almeno 2.200 metri quadri, con area esterna di altrettanta metratura, da localizzare nell’area della piana fiorentina”. Un insediamento sicuramente più piccolo rispetto agli 80mila mq dell’area di via Fratelli Cervi dove sorge la fabbrica ex Gkn a Campi, che diventa a sua volta oggetto della principale condizione posta a Gff: ossia, che “a fronte di questa disponibilità da parte nostra, a titolo non oneroso e gratuito di spazi produttivi/artigiani, la stessa Regione si faccia garante della liberazione dello stabilimento Qf e il rilascio dei macchinari, ricambi, rifiuti presenti nel sito”. Ponendo così fine all’assemblea permanente avviata dalla Rsu e in corso da tre anni, considerata da Qf – ma non dall’autorità giudiziaria – una vera e propria occupazione.
La risposta a caldo della Rsu, e della Fiom, non appare conciliante. “Non accettiamo provocazioni, l’azienda pensi al pagamento degli stipendi e alla reindustrializzazione dello stabilimento”, affermano. Di fronte alle dichiarazioni, come sempre a mezzo stampa e poco chiare, del liquidatore Franchi, ci chiediamo con ancora più forza quali interessi ci siano dietro lo stabilimento di Campi Bisenzio e se la società non si stia in realtà semplicemente preparando a riaprire la procedura di licenziamento”. Sulla stessa linea è il ‘Gruppo Lavoratori Qf’, aggregazione di lavoratori che non condividono la linea della Rsu espressa dal Collettivo: anche perché “il mandato della Rappresentanza Sindacale ex Gkn è scaduto da 10 mesi”, sostengono, e dunque la Rsu non ha titolo per parlare a nome della totalità dei dipendenti di Qf.
La Regione apre (ma vuole Qf al tavolo)
Il vero interlocutore a cui Franchi si rivolge è la Regione Toscana, a cui il liquidatore chiede che “si faccia garante di qualunque piano industriale che coinvolga i lavoratori Qf, come potrebbe essere nel caso della Gff”, e che dia . Non sta a noi valutare piani di altri soggetti. Secondo, che “dia il suo sostegno attraverso tutti gli strumenti possibili a disposizione” al “piano di mobilità con incentivazione individuale, compatibile con progetti di reindustrializzazione di altri soggetti” che “Qf Spa in liquidazione sta mettendo a punto”.
E la Regione, per bocca del consigliere speciale Valerio Fabiani, non rimanda gli inviti al mittente, ma si mostra disponibile a vedere le carte di Qf. “Se si fosse presentata ai tavoli più volte disertati – spiega – incluso quello convocato dal Governo, forse oggi saremmo un pezzo avanti. Tuttavia, se oggi l’impresa in liquidazione intende presentarsi a discutere proposte non ha che da dirlo, noi ci saremo come ci siamo stati in passato, precisando che ci interessa discutere innanzitutto della condizione in cui versano i lavoratori senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Poiché serve serietà, a scanso di equivoci faccio una proposta: vengano al tavolo regionale la prossima settimana e se hanno qualcosa da dire lo dicano in quella sede a istituzioni e organizzazioni sindacali”.
Leonardo Testai