Il nuovo padiglione Bellavista che sarà costruito alla Fortezza da Basso
Alla chiusura del bando, il 28 agosto, sono arrivate quattro buste negli uffici di Firenze Fiera, la società fieristico-congressuale – controllata da Regione Toscana (32%), Camera di commercio di Firenze (29%), Città Metropolitana e Comune di Firenze (9% ciascuno) e Comune di Prato (7%) – che sta cercando un partner industriale per avere liquidità, mettere in sicurezza i conti e progettare lo sviluppo.
Si sono fatti avanti operatori che organizzano fiere e eventi
Le quattro buste, che il 13 settembre saranno aperte dal responsabile del procedimento, provengono – secondo quanto previsto dal bando – da operatori che organizzano fiere ed eventi, e che negli anni 2021 e 2022 (cumulati) hanno avuto un fatturato di almeno 24 milioni di euro, il doppio dell’aumento nominale di capitale da sottoscrivere per diventare il nuovo socio, pari a 12 milioni. Questi due semplici requisiti – attività e fatturato – lasciano la porta aperta a una schiera di pretendenti.
Il colosso Ieg si è tirato indietro
I nomi che circolano – sul fronte degli enti fieristici – sono quelli di Fiera Milano, che già l’anno scorso aveva avviato un dialogo con Firenze Fiera per una collaborazione nel settore congressuale, e di Bologna Fiere. Esclusa invece la partecipazione di Ieg-International exhibition group, tra i principali gruppi internazionali organizzatori di fiere, quotato in Borsa e da tempo presente in Toscana dove ha comprato il salone OroArezzo: il consiglio di amministrazione di Ieg ha approvato oggi, 29 agosto, i conti semestrali, illustrandoli agli analisti senza segnalare alcuna partecipazione al bando fiorentino.
Ma potrebbe esserci la sorpresa-Pitti
Tra i pretendenti potrebbe invece esserci qualche operatore fieristico tedesco con sede in Italia, ma soprattutto potrebbe tornare in ballo Pitti Immagine, la società fiorentina che organizza le fiere della moda (tra cui Pitti Uomo), profumi (Fragranze), food (Taste) e danza (Danzainfiera), e che ha diversi soci in comune proprio con Firenze Fiera (fa capo all’associazione Cfmi-Centro di Firenze per la moda italiana formata da Camera di commercio di Firenze, Città Metropolitana e Comune di Firenze, Regione Toscana, Sistema Moda Italia e categorie economiche). L’unione tra Pitti Immagine e Firenze Fiera, sfumata prima della pandemia, potrebbe dunque tornare d’attualità.
Il 13 settembre si sveleranno le carte
Adesso Firenze Fiera verificherà la presenza dei requisiti richiesti per partecipare al bando e, il 13 settembre, spedirà le lettere per invitare i selezionati a presentare le offerte e aprirà la data room per l’analisi dei conti. La società, che ha sofferto durante il periodo Covid (quando le fiere hanno chiuso) e post-Covid (per l’aumento dei costi energetici e delle materie prime) e si è indebitata per ristrutturare il Palazzo degli Affari, ora ha bisogno di liquidità – come spiega il presidente Lorenzo Becattini – per mettersi in sicurezza e riavviare lo sviluppo. Il 2022 di Firenze Fiera si è chiuso in rosso (4,2 milioni di perdita su 13,6 milioni di fatturato), mentre il primo semestre 2023 ha visto un utile di due milioni con un fatturato di 13 milioni. La previsione è di arrivare a 17,2 milioni di ricavi.
Le offerte dei pretendenti dovranno essere presentate entro il 23 ottobre. Il bando prevede che il socio privato contribuisca all’aumento di capitale per 12 milioni di euro, mentre i soci pubblici metteranno 16 milioni. Oggetto di trattativa – la Fiera si riserva di fare un dialogo competitivo con i soggetti partecipanti – sarà l’eventuale sovrapprezzo, l’anticipazione degli obiettivi indicati dal piano di risanamento 2023-2027, i poteri (e i ruoli) di governance e di organizzazione aziendale. A fronte dei 12 milioni di euro, il nuovo partner avrà il 24% del capitale della Fiera.
Che cosa offre Firenze Fiera al nuovo socio
Firenze Fiera, dalla sua, mette sul piatto del nuovo socio un Palazzo degli Affari totalmente ristrutturato e una Fortezza da Basso (in concessione) oggetto di importanti lavori di restyling (realizzati dalla proprietà: Comune di Firenze, Camera di commercio, Regione Toscana e Città Metropolitana) che valgono quasi 70 milioni di euro e che, appena iniziati, porteranno alla costruzione di nuovi padiglioni fieristico-espositivi e all’ammodernamento degli immobili esistenti.
Tra poche settimane il cda potrebbe cambiare
Proprio in mezzo a questa strategica operazione societaria, il 28 settembre è convocata l’assemblea per l’approvazione del bilancio 2022 e per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione: la conferma di Lorenzo Becattini, voluto dal presidente della Regione Eugenio Giani, non è scontata.
Silvia Pieraccini