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11 luglio 2024

“La sicurezza sul lavoro è un investimento, non un costo”

All’assemblea dell’Unione industriale pisana, il presidente Andrea Madonna sprona le imprese a un impegno straordinario su questo tema.

Silvia Pieraccini

Il presidente dell'Unione industriale pisana, Andrea Madonna, col presidente di Confindustria Emanuele Orsini

Dall’assemblea annuale dell’Unione industriale pisana, che ha scelto di affrontare un tema delicato come la sicurezza sul lavoro, il presidente Andrea Madonna chiama tutti a un’azione corale e profonda: “Garantire la sicurezza sul lavoro deve essere un impegno assoluto delle nostre imprese – ha scandito dal palco – siamo convinti che la sicurezza sul lavoro sia un doveroso investimento e non un costo. E per questo dobbiamo, e vogliamo, fare di più e meglio”.

Un gruppo tecnico dedicato alla certezza del diritto

L’intervento di Madonna ha puntato sull’impegno comune: “Sulla sicurezza sul lavoro Confindustria e sindacati devono muoversi sulla stessa linea e stare dalla stessa parte”. Ma per fare passi avanti è fondamentale la certezza del diritto, secondo Madonna, e quindi “occorre definire con chiarezza quali sono le regole, in modo che l’imprenditore disponga di un quadro normativo certo” e che il lavoratore “conosca gli obblighi”. “Per questo è condivisibile la proposta del presidente Emanuele Orsini di introdurre in Confindustria un gruppo tecnico dedicato alla certezza del diritto”, ha aggiunto Madonna di fronte allo stesso Orsini, alla ministra del Lavoro Marina Calderone, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al sindaco di Pisa Michele Conti, al professore della Scuola superiore Sant’Anna Marco Frey e ai rappresentanti nazionali di Cgil, Cisl e Uil.

La formazione è fondamentale

Per diffondere la cultura della prevenzione e abbattere il rischio di incidenti, il presidente degli industriali indica la strada: “La formazione non è solo un obbligo da adempiere per evitare sanzioni, ma è il primo mattone per costruire la sicurezza sul lavoro”. Infine, di fronte alle potenzialità delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, che potrebbero consentire di aumentare la salute e la sicurezza sul lavoro, il presidente Uip invita a modificare le norme che oggi impediscono di controllare il lavoratore.

Combattere il dumping contrattuale più che il subappalto

Riguardo ai subappalti – che richiamano alla mente il recente incidente del supermercato Esselunga di via Mariti a Firenze – il presidente Madonna difende lo strumento (“è necessario per i lavori specializzati”) e invita i sindacati a “combattere insieme il dumping contrattuale, non i diversi contratti applicati in un cantiere”. Proprio dai sindacati Cgil, Cisl, Uil è stata ribadita la critica alla bozza di decreto sulla patente “a crediti” (considerato troppo blando e inadatto a fermare le aziende che non rispettano le regole) appena presentata dalla ministra Calderone, che ha ribattutto: “Non è importante che i crediti siano 80 o 100, l’importante è che il meccanismo funzioni. Ho intenzione di riconvocare il tavolo la prossima settimana, e vorrei arrivare al varo del decreto in tempi brevi. Non vorrei che una delle richieste prioritarie dei sindacati finisse nel nulla per il timore di sbagliare: non potete dire che i crediti li diamo a tutti – ha aggiunto la ministra rivolta ai sindacati – le aziende che arrivano a 80 o 100 crediti hanno 40 anni di attività, di storia, non hanno avuto gravi infortuni sul lavoro, hanno certificazioni importanti sul fronte della qualificazione d’impresa”.

Le sanzioni non sono la soluzione

Infine il presidente di Confindustria, Orsini, ha ribadito la strada per migliorare la sicurezza sul lavoro: “Le sanzioni hanno dimostrato che non sono la soluzione per eliminare gli incidenti sul lavoro – ha detto – la via da seguire è la formazione, la cultura della sicurezza che come sappiamo ha bisogno di tempo. Naturalmente sono d’accordo sul fatto che sia necessario intensificare i controlli e porre requisiti più stringenti”. E sulla prossima guida dell’Europa Orsini ha confermato: “Non deve esserci una politica anti-industriale, il tema dell’Europa è centrale”.

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Silvia Pieraccini

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