contributo di Barbara Orlandi, del coordinamento Donne Cgil Toscana
Alla vigilia della conclusione dello stato d’emergenza, che ha visto nello smart working la forma privilegiata del lavoro a distanza per garantire maggiore sicurezza individuale, è bene interrogarsi sul futuro di questa tipologia di lavoro.
Una ricerca prodotta da Ires e Coordinamento Donne Cgil Toscana ha cercato di indagare, attraverso interviste e colloqui, quali siano le aspettative, le opportunità ma anche i rischi per le donne, se il lavoro a distanza dovesse continuare, dopo due anni, ad essere consentito e regolamentato.
Premessi vantaggi assai noti e diffusi (minori spostamenti, meno inquinamento, gestione del tempo), resta da capire cosa intenda la legislazione (testo L. 81 del 2017) con “…incrementare la produttività…, …agevolare l’esigenza di conciliazione vita lavoro…”. Può realmente esserci il rischio che lo smart working si trasformi in una trappola nella quale cadono soprattutto le donne? Potrebbe essere una scelta consapevole ma insidiosa nella quale le donne saranno dentro le case, concilieranno, ovvero si affanneranno, nel tenere insieme la cura delle persone, bimbe e bimbi, anziani e accudimento casalingo e con in più, dato l’innato senso di responsabilità, incrementare la produzione lavorando di più.
La nostra indagine fa emergere esattamente queste contraddizioni e rischi, è una ricerca qualitativa che inizia ad approfondire un tema complesso, quello dell’armonia tra vita e lavoro e che non potrà né riguardare, né ricadere unicamente sulle donne. La condivisione dei tempi di cura è un traguardo ancora lontano, e nell’immediato futuro dovremo evitare che il ricorso al lavoro da casa ricada principalmente sulle donne, facendo sì che sia realmente volontario, reversibile e garantisca comunque crescita professionale e relativi riconoscimenti. Infine, sempre bene non dimenticare che non tutti i lavori sono trasferibili online e che, circa quelle donne che inevitabilmente lavoreranno fuori casa, il tema (che sta a cuore alla legislazione) dei tempi di vita e tempi di lavoro dovrà riguardare anche loro.