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29 ottobre 2024

Piombino oltre l’acciaio: giù le ciminiere Enel, arriva il villaggio turistico

I cantieri partiranno nel 2026. Investimento di 100 milioni di euro fatto dal gruppo Gb Invest della famiglia pistoiese Nesti.

Silvia Pieraccini

Nel maggio scorso era stato demolito l’altoforno delle acciaierie di Piombino (l’Afo4), simbolo e testimone di un’industria che soffre e cerca (da anni) il rilancio. Oggi, 29 ottobre, sono state smantellate le due ciminiere in cemento alte 195 centimetri, a righe bianche e rosse, dell’ex centrale Enel di Tor del Sale, che svettavano sul golfo toscano da quasi 50 anni. Piombino prova a lasciarsi alle spalle il declino dell’industria ‘pesante’ e inquinante e ad immaginare un futuro fatto (anche) di turismo sostenibile.

Case mobili, aree sportive, centro congressuale

Al posto della centrale elettrica a olio combustibile, dismessa nel 2015, sorgerà un villaggio turistico green, formato da case mobili a basso impatto ambientale e paesaggistico, aree sportive, zona congressuale, il tutto su un’area di 45 ettari che confina con la riserva naturale regionale del Wwf Padule Orti Bottagone. A costruire la struttura sarà la società Tor del Sale spa, che fa capo alla Gb Invest degli imprenditori pistoiesi Stefano e Lorenzo Nesti, impegnati a investire nell’hotellerie di lusso (Grand hotel Principe di Piemonte e hotel Excelsior a Viareggio, Maitò Art Hotel a Forte dei Marmi, ex ospedale militare San Gallo a Firenze) e nell’immobiliare. L’investimento a Piombino si aggira sui 100 milioni di euro.

Per adesso firmato il contratto preliminare

Tor del Sale spa ha stretto con Enel un contratto preliminare per l’acquisto della centrale e si sta occupando, dal novembre 2021, della demolizione (che sarà completata nel giro di cinque-sei mesi), mentre in parallelo Enel cura le bonifiche dell’area. Il contratto definitivo sarà stipulato quando le bonifiche saranno collaudate dal ministero dell’Ambiente, e l’area perderà la qualifica di Sin (sito d’interesse nazionale, contaminato e pericoloso).

Il piano operativo comunale definirà altezze e volumi

Anche il progetto definitivo dell’insediamento turistico non è ancora pronto, perché legato al piano operativo che il Comune di Piombino dovrà approvare nei prossimi 12 mesi (per adesso è stato varato il piano strutturale che ha cambiato la destinazione d’uso dell’area da industriale a turistico-ricettivo). I cantieri dunque partiranno nel 2026, ma intanto – in occasione dello spettacolare abbattimento delle ciminiere, avvenuto con microcariche esplosive – si è manifestato l’entusiasmo istituzionale per la futura riqualificazione dell’area industriale dismessa, presenti il governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, il prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, i rappresentanti della società Tor del Sale, la responsabile riqualificazione siti Italia di Enel, Lavinia Ferri, e la responsabile filiera gas Italia di Enel, Federica Rofi. 

L’abbattimento delle due ciminiere della ex Centrale di Tor del Sale di Piombino.
Video di Alessandro Salaorni e Sandro Nardoni, gentilmente concesso da Enel.

Questo è il segno tangibile della nuova progettualità per Piombino e per la costa toscana – ha detto Giani – . Il progetto con Enel è forte del dialogo con le istituzioni, con il territorio e con l’Oasi Padule Orti Bottagone del Wwf: oggi si restituisce il sito a nuova vita, all’insegna della sostenibilità economica e ambientale”. Anche per il sindaco Ferrari “l’abbattimento delle ciminiere è il simbolo di una città che cambia: da area industriale a struttura turistico ricettiva green, una transizione significativa del futuro su cui stiamo lavorando”. Secondo Enel, “la demolizione delle strutture, che per oltre 40 anni hanno dominato l’orizzonte piombinese, segna una tappa fondamentale del più ampio progetto di sviluppo sostenibile avviato insieme alla società di scopo Tor del Sale spa, che darà vita a un nuovo polo turistico arricchendo il paesaggio costiero con una testimonianza virtuosa di recupero e riqualificazione urbana”.

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Silvia Pieraccini

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