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20 giugno 2024

Pitti Bimbo soffre il calo di negozi e prepara l’edizione 100 del rilancio

Il salone in corso alla Fortezza da Basso di Firenze è lo specchio delle difficoltà delle aziende di moda junior. I progetti futuri.

Silvia Pieraccini

Chiudono i negozi multimarca per bambini – sia in Italia che nei Paesi europei – spazzati via dalle catene distributive come Ovs e Zara che offrono grande assortimento e prezzi competitivi, oltre che dai grandi magazzini e dalle grandi superfici di vendita. E il risultato è che le aziende italiane produttrici di moda junior, con marchi dalla lunga tradizione espressione del “bello e ben fatto”, fanno fatica a trovare canali di sbocco e compratori.

160 marchi espongono le collezioni, per il 65% in arrivo dall’estero

Il salone Pitti Bimbo edizione 99, in corso fino a venerdì 21 giugno alla Fortezza da Basso di Firenze organizzato da Pitti Immagine, è lo specchio di questa difficoltà: 160 i marchi che espongono le collezioni moda per la primavera-estate 2025, per il 65% in arrivo dall’estero, tra cui quelli votati agli accessori per animali riuniti nella sezione PittiPets. Poche le aziende toscane rimaste, dall’aretina Miniconf (marchi iDo e Sarabanda e licenze Roy Roger’s e Ducati) alla fiorentina Artcrafts International (con i marchi propri Colors of California e Canadian, la distribuzione per l’Italia dei brand Crocs, HeyDude, Ipanema e Teva e la licenza Mou), alla pratese Alice Pi. Per aiutare compratori e espositori a superare questa fase di cambiamento, Pitti Immagine sta organizzando workshop, incontri sulla comunicazione social e eventi. Intanto si lavora all’edizione del rilancio, che sarà la numero 100 in programma a gennaio: in quell’occasione l’idea è di “aggiornare” il salone in linea con la nuova offerta dei negozi (che non vendono più solo abbigliamento per bambini ma si stanno trasformando appunto in lifestyle shop) e di riacquistare la centralità che aveva in passato.

Il lifestyle sta ssumendo importanza nel mondo junior

“L’obiettivo che avevamo fissato era trasformare il salone in un momento di accrescimento professionale oltre che di business – spiega il direttore generale di Pitti Immagine, Agostino Poletto –. Il kidswear sta prendendo nuove direzioni e noi dobbiamo cogliere le opportunità: una di queste è l’importanza che il lifestyle sta assumendo nel mondo del bambino, e che determina sempre più le scelte di negozi e department store”.

Fatturato 2023 stabile, export in crescita

Nel 2023 l’industria italiana della moda junior (abbigliamento, intimo e accessori 0-14 anni) ha tenuto sul fronte del fatturato (3,2 miliardi di euro, +0,7%) secondo le stime di Sistema Moda Italia, aumentando il valore dell’export (+4,6%) sopra 1,5 miliardi e anche il peso sui ricavi, arrivato a sfiorare il 48%. La bilancia commerciale resta negativa per 1,1 miliardi. Il grande malato è il mercato interno, che resta il più importante ed è dimagrito del 3,7%. Il primo canale di vendita è rappresentato dalle catene, che ormai assorbono quasi la metà (49%) del totale, mentre il 30% è coperto dalla grande distribuzione: entrambi calano del 5% ma il risultato cambia poco. Il dettaglio indipendente ha un sussulto e risale al 12,6% trainato dalla moda neonato. Cala ancora l’ecommerce (vale il 6%) così come gli outlet.

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Silvia Pieraccini

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