Si allunga la lista dei progetti di grandi impianti rinnovabili – come tali oggetto di valutazione d’impatto ambientale nazionale – che incontrano il ‘no’ della Regione Toscana. Nell’ultima riunione della Giunta regionale, tenutasi il 15 dicembre scorso, il parere contrario è arrivato su quattro progetti, di cui tre situati in Maremma, da tempo presa d’assalto dagli investitori in energie rinnovabili, e uno a Firenzuola, in Mugello.
I pannelli fotovoltaici da installare a terra
Il primo ‘no’ è per un impianto agrivoltaico da installare a terra nel Comune di Gavorrano (Grosseto), con opere di connessione anche nei Comuni di Roccastrada e Grosseto, di potenza installata pari a 44,2925 MWp e sistema di accumulo da 22 MW (produzione prevista di circa 77,6 Gwh l’anno), proposto dalla Grenergy Rinnovabili 13 srl.
Le pale eoliche alte più di 200 metri
Il secondo ‘no’ riguarda il parco eolico ‘Sibilla’, costituito da nove pale della potenza di 7,2 MW ciascuno, per una potenza complessiva di 64,80 MW, da installare nei comuni di Montalto di Castro e Canino (Viterbo), in località Parco San Nicola e Villa Abbado, con opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale ricadenti nel comune di Manciano (Grosseto) in località “Cerquanella”, proposto da Sibilla Wind srl.
Sempre nel Lazio, al confine con la Toscana, sorgerebbe un altro impianto eolico formato da 13 pale della potenza di 7,2 MW ciascuna, per una potenza complessiva di 93,6 MW, con opere di connessione da realizzarsi nei Comuni di Manciano (Grosseto), Montalto di Castro e Canino (Viterbo), proposto dalla Società Canino Sugarella srl, sul quale la Regione Toscana ha espresso parere contrario.
Infine, la quarta delibera regionale contraria riguarda un parco eolico composto da 12 pale di potenza unitaria pari a 4,5 MW e complessiva pari a 54 MW, da costruire in un’area agricola nel Comune di Firenzuola (Firenze), località La Badia–Razzopiano, proposto dalla società Firenzuola La Badia srl, subentrata a Santa Chiara Energia srl.
L’impatto sul paesaggio all’origine del ‘no’
In tutti e quattro i casi il motivo del parere contrario è l’impatto ambientale definito “non
mitigabile sulla componente ‘paesaggio’ e sui valori naturali e ecosistemici che caratterizzano l’area
d’intervento”, oltre all’impatto visivo dell’opera. Il problema degli impianti rinnovabili, dunque, è sempre l’equilibrio tra paesaggio e necessità energetiche. I ‘no’ della Toscana ai progetti di impianti rinnovabili si susseguono, e resta difficile capire come sarà raggiunto l’obiettivo fissato a livello nazionale di installare 4.250 MW di rinnovabili aggiuntivi entro il 2030 (rispetto a quelli al 2020). A fine 2024 – secondo quanto reso noto da Legambiente – mancavano all’appello 80 megawatt (erano stati installati 587 Mw rispetto alle previsioni di 667 Mw), e si era arrivati solo al 13,8% dell’obiettivo.
Silvia Pieraccini