Dopo lo sbarco a Lucca nel novembre scorso, attraverso l’acquisizione della divisione Tissue Converting della tedesca Körber (che comprende fabbriche anche a Bologna, in Brasile, Usa e Cina), la multinazionale finlandese Valmet, produttore di macchine per la carta, spinge sulla strada dello sviluppo. Negli stabilimenti di Lucca e Porcari, dove si producono macchine per trasformare le bobine in carta igienica, rotoloni da cucina, tovaglioli e salviette, la marcia è ripresa e la crescita è in atto, hanno spiegato oggi, 10 settembre, il vicepresidente a capo della business unit Valmet Tissue Converting, Samppa Ahmaniemi, il vicepresidente Sales, Marketing and Services, Gianfranco Agnusdei e il direttore risorse umane, Andrea Meoli.
La ristrutturazione aziendale è alle spalle
La ristrutturazione aziendale che Körber aveva avviato in Italia all’inizio del 2023, e che aveva portato all’uscita di 65 persone (su 500 addetti) e alla cassa integrazione straordinaria a partire da settembre, è alle spalle. Col passaggio di proprietà e l’arrivo di una serie di ordini “favoriti” dai contatti di Valmet (che finora produceva macchine da cartiera), la cassa integrazione straordinaria è stata chiusa in anticipo il 31 marzo scorso, e da maggio-giugno l’azienda ha ripresa ad assumere. “Stiamo inserendo una quindicina di persone – spiega Meoli – ma le figure che ricerchiamo sono cambiate rispetto al passato: servono meno periti meccanici e più ingegneri informatici e esperti in digitalizzazione, anche perchè nei macchinari la parte elettronica è ormai quella più rilevante”. Lauree triennali e magistrali sono ugualmente ricercate, anche perché sul mercato le competenze adatte non sono così diffuse – aggiunge Meoli – e ormai è in atto una sorta di “prenotazione” degli studenti prima ancora del termine del corso di studi.
Nel 2024 la crescita sarà del 10%
Insieme con l’occupazione, stanno migliorando anche i risultati economici. La divisione Valmet Tissue Converting ha chiuso il 2023 con oltre 300 milioni di euro di fatturato, di cui circa la metà realizzato in Italia nelle tre fabbriche di Lucca, Porcari e Bologna, e un margine operativo lordo (ebitda) dell’11,8%. “Il 2024 sta evolvendo in maniera molto positiva – ha spiegato Agnusdei – sia per la vendita di macchinari nuovi che per l’after-market che comprende ricambi, assistenza, aggiornamenti di macchinari esistenti. I mercati più brillanti sono il Regno Unito, che dopo la Brexit ha accelerato gli investimenti, e il Sud America. Per questo stimiamo una crescita del fatturato del 10% nel 2024 sul 2023”. Anche per il prossimo anno le prospettive restano positive, anche se con percentuali più contenute e con forti differenze tra le varie aree del mondo. Più che nuovi clienti, il business arriva dai “vecchi” clienti che decidono di aggiungere nuove linee di trasformazione della carta (come sta facendo la lucchese Sofidel nella fabbrica svedese di Kisa) o di sostiturle con altre dalla tecnologia più avanzata. Sugli investimenti in programma, Agnusdei lascia la porta aperta alle acquisizioni: “Ci guardiamo in giro per andare a completare la filiera con segmenti mancanti”.
Silvia Pieraccini