Settembre di svolta per il rilancio delle acciaierie ex Lucchini di Piombino: è il mood che ha seguito la presentazione del piano industriale di Jsw Steel Italy, martedì 3 settembre, e il giorno dopo l’incontro in videoconferenza tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente del gruppo Jsw, Sajjan Jindal, insieme ai relativi staff tecnici – compreso Marco Carrai, vicepresidente esecutivo di Jsw Steel Italy. Un incontro che sembra aver sbloccato il percorso per la rinascita del polo siderurgico, con la firma del contratto tra Jsw e Metinvest per la condivisione delle aree demaniali attesa per la prossima settimana, e la firma dell’accordo di programma entro il 30 settembre.
“Un incontro risolutivo – afferma il Ministero – sia per quanto riguarda il piano industriale di Jsw per la realizzazione del treno rotaie, per il quale i gruppi di lavoro lavoreranno intensamente per la definizione dell’accordo di programma, sia per il raggiungimento dell’accordo con Metinvest riguardo la condivisione delle aree demaniali”. Jsw, dal canto suo, “ha colto con soddisfazione il parere favorevole al piano industriale relativo al rilancio del treno rotaie e alla logistica”. Quanto al forno elettrico, “si farà se ci sarà la volontà dell’amministrazione competente di rilasciare il permesso, e su questo stiamo facendo studi per convincerli della bontà dell’operazione”, sostiene Carrai, ma “ancora neppure da Jsw è stata identificata l’area precisa, né è stata indicata durante l’incontro con i sindacati al Ministero”.
Sindacati perplessi, botta e risposta con Carrai
Sul forno, tuttavia, esprime perplessità la Fiom: “Non ci sono le condizioni temporali per realizzarlo, c’è nel piano industriale ma non verrà mai realizzato”, sostengono i metalmeccanici della Cgil. Per i loro delegati nella Rsu è “assolutamente irricevibile la richiesta da parte della multinazionale indiana di aree per realizzare un fantomatico forno elettrico su cui non si fornisce alcuna garanzia di realizzazione e su cui il Governo ha già posto la pietra tombale, definito fuori tempo massimo”. Fiom, Uilm e Usb esprimono dunque forti dubbi sulla credibilità del piano industriale, mentre la Fim-Cisl attende l’accordo tra le due aziende sulla gestione delle aree.
“Jsw Steel trova alquanto stravaganti le parole di alcuni sindacati – ribatte Carrai – che ritengono non credibile il piano industriale di Jsw, visto che è stato ritenuto credibile da Sace, che ha già deliberato la garanzia sul debito per gli investimenti, da Invitalia, che ha già avviato l’iter per il contratto di sviluppo, e dal sistema bancario italiano, che lo ha finanziato. Ma tant’è, siamo consapevoli che sia solo un gioco della parti, per cui una volta firmato il contratto con Metinvest sulle aree il piano di Jsw diventerà il più bello del mondo. Contratto che è in fase di definizione tra legali e che vedrà la luce a breve”.
Ma non c’è solo il forno elettrico ad agitare i sindacati. “Riteniamo insufficiente l’apporto economico di 20 milioni di equity su oltre 143 milioni complessivi previsti dal piano”, dichiarano Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, e Lorenzo Fusco, segretario Uilm Piombino-Livorno, che lamentano carenza di progettualità per la Gsi, e di certezze per Piombino Logistics. Infine c’è il tema occupazionale: per Usb “ad oggi su un organico di 1.350 persone, Jsw dichiara di poterne occupare solo 400 in tutto. Non c’è ancora un accordo con Metinvest sulla ripartizione delle aree e questo pesa, ovviamente, come un macigno su tutta la vicenda, perché sappiamo anche che una grossa fetta di questi lavoratori dovrebbe ‘migrare’ da un’azienda all’altra in un numero dichiarato di 700 unità”.
La magistratura indaga sulla discarica ex Rimateria
Nessun commento a caldo, né sul piano Jsw né sul cronoprogramma, da parte del sindaco di Piombino Francesco Ferrari, che nell’intervista rilasciata a T24 verso fine luglio si era detto “cautamente ottimista”. Ferrari ha invece annunciato l’avvio per la settimana prossima di alcune operazioni di indagine sul sottosuolo nelle aree immediatamente limitrofe alla discarica ex Rimateria, a poca distanza dall’area ex Lucchini. L’operazione è stata disposta dalla magistratura nell’ambito di un incidente probatorio per un procedimento penale che riguarda l’area – procedimento nel quale il Comune è persona offesa – dove e mira ad individuare eventuali contaminazioni nell’ambiente circostante dovute ad errata gestione della discarica”.
Leonardo Testai