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18 ottobre 2024

Ancora maltempo in Toscana, allagati i campi della Val di Cornia

Danni alle colture di ortaggi. Il governatore Giani decreta lo stato di emergenza regionale e chiede quello nazionale.

Leonardo Testai

E’ l’agricoltura toscana a fare le spese della nuova ondata di maltempo, un mese dopo i problemi in Alto Mugello: la forte pioggia e l’esondazione di fiumi come il Cornia e il Cecina hanno causato danni, ancora impossibili da quantificare con precisione, soprattutto nella provincia di Livorno, con ortaggi andati completamente distrutti, olivi e vigneti sradicati e recinzioni spazzate via dalla violenza dell’acqua e del fango fuoriuscita da canali e fossi. In 24 ore sono piovuti 175 mm di acqua a Campiglia Marittima, 132 mm a Suvereto, 130 mm a Venturina, 100 mm San Vincenzo e 100 mm a Volterra, facendo collassare il reticolo idraulico principale e travolgendo le coltivazioni.

“L’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana ha causato danni alle colture di diverse zone della regione, che nel caso della Val di Cornia sono gravissimi, con particolare impatto sull’agricoltura specializzata nelle colture orticole”, sostiene Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, secondo cui “l’80% delle aree coltivate di questa zona strategica sono state allagate, mettendo a rischio l’intero raccolto e il futuro dei terreni”.

Colpite anche le infrastrutture agricole

Per il presidente regionale di Confagricoltura si può parlare di “impatto devastante: ci troviamo di fronte a migliaia di ettari allagati, con coltivazioni completamente perdute e danni strutturali ai campi che ne renderanno difficile, se non impossibile, il ripristino a breve termine. E’ una situazione drammatica per gli agricoltori della Val di Cornia, che peraltro erano già provati da condizioni climatiche avverse negli ultimi mesi. Oltre ai raccolti le infrastrutture agricole della Val di Cornia sono state duramente colpite: fossati riempiti, argini danneggiati e strade rurali impraticabili rendono ancora più difficile la gestione dell’emergenza”.

Dall’inizio dell’anno sono 63 i nubifragi che hanno colpito la regione, il 75% in più rispetto allo scorso anno. Tre su quattro tra settembre ed ottobre, secondo Coldiretti Toscana, che ha analizzato i dati dell’European Severe Wheater Database. “L’acqua, mista a fango tracimata dal Cornia – sostiene l’associazione -, sta defluendo attraverso i campi travolgendo le produzioni. In campo ci sono, in questo momento, centinaia di ettari di carciofi, spinaci, bietole, finocchi e cime a rape”. Non c’è però soltanto la Val di Cornia: nel senese Coldiretti Toscana segnala grande preoccupazione per le semine autunnali e qualche difficoltà per alcune aziende che devono terminare la vendemmia. Campagne allagate senza danni alle persone, per l’esondazione del Cecina e dello Sterza, nei comuni pisani di Montecatini Val di Cecina, Riparbella e Montescudaio nel Pisano.

Decretato lo stato di emergenza regionale

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato lo stato di emergenza regionale per i territori di Livorno, Siena, Pisa, Grosseto, Pistoia e Città Metropolitana di Firenze “per garantire rapidi interventi e assistenza”. Il governatore già dalla mattina aveva annunciato che avrebbe chiesto anche lo stato di calamità nazionale, e nel pomeriggio ha scritto al ministro della Protezione civile Nello Musumeci, chiedendo che “gli eventi di questi giorni siano formalmente ricondotti nell’ambito degli eventi su cui è stato già chiesto lo stato di emergenza nazionale lo scorso settembre al fine di assicurare una gestione tecnico-amministrativa unitaria più efficiente ed efficace”.

“A settembre e nei primi dieci giorni di ottobre – ha detto Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma – sono già piovuti nell’area delle apuane 600 millimetri di pioggia, leggermente più della media del periodo, ma nel grossetano, nell’area senese e nel piombinese ne sono piovuti 300-400 millimetri, oltre il triplo di quanto piove normalmente in queste zone”.

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Leonardo Testai

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