12 settembre 2024

Logo t24
Il quotidiano Economico Toscano
menu
cerca
Cerca
Top Aziende

27 agosto 2024

Chl ultimo atto, primo ok al concordato fallimentare

Verso il pagamento dei creditori della società fiorentina che nel 1993 aprì il suo e-commerce, un anno prima di Amazon.

Leonardo Testai

Una pubblicità di Chl degli anni '90 su una rivista informatica

Una delle grandi storie di quella che fu la New Economy toscana sta per arrivare all’ultima pagina, almeno dal punto di vista economico-finanziario: il giudice delegato al fallimento di Chl, Cristian Soscia, ha dichiarato ammissibile la proposta di concordato fallimentare per la società pioniera dell’e-commerce in Italia, che iniziò a vendere computer online prima della nascita di Amazon (1994) e eBay (1995). Liquidati i creditori, rimarrà soltanto una coda giudiziaria: nella primavera scorsa la procura di Firenze ha chiuso le indagini sul crac di Chl, dichiarata fallita a inizio 2020, con 47 indagati che comprendono i componenti dei consigli di amministrazione e i controllori che si sono avvicendati dal 2008 al 2019, accusati di aver alterato i bilanci dell’azienda per celare le perdite.

Due opzioni per i crediti chirografari

Secondo quanto hanno comunicato i curatori fallimentari di Chl, Vincenzo Pilla ed Eros Ceccherini, Soscia ha dichiarato ammissibile la proposta di concordato fallimentare presentata da Demetra Investimenti lo scorso 10 luglio, stabilendo contestualmente un termine di 30 giorni (che scatta dall’1 settembre) per i creditori interessati a far pervenire presso la cancelleria fallimentare eventuali dichiarazioni di dissenso. Lo stato passivo residuo è di 2.456.363,86, post rottamazione delle cartelle esattoriali. La liquidità disponibile della procedura è di 1.672.329,53 euro.

La proposta di concordato, oltre al pagamento integrale degli oneri in pre-deduzione per le spese di procedura – circa tremila euro -, prevede il pagamento integrale dei creditori privilegiati di Chl per un importo intorno ai 642mila euro. Due, invece, le opzioni relative al credito chirografario residuo ammesso, che ammonta a 1,811 milioni di euro. I creditori potranno essere pagati in denaro, nella misura del 66% del proprio credito; altrimenti, in un numero di azioni della società Mewecom pari al 100% dell’importo del credito. L’apporto massimo offerto da Demetra Investimenti a integrazione della liquidità della procedura attualmente disponibile è complessivamente pari a 240mila euro.

I pionieri dell’e-commerce italiano

Il concordato fallimentare di Chl è l’epilogo amaro di una storia gloriosa iniziata nel 1993. Internet in Italia, di fatto, non c’era ancora: i primi provider nazionali che offrivano abbonamenti al pubblico videro la luce proprio quell’anno. Navigare dal telefonino, poi, era pura fantascienza: con i cellulari dell’epoca, in standard analogico Tacs, non si potevano nemmeno inviare Sms. Gli appassionati più evoluti si collegavano alle Bbs, le prime community online, basate su un sistema telematico che consentiva di accedere da remoto a un elaboratore centrale per condividere o prelevare risorse. Appassionati armati di grande pazienza: i modem dell’epoca viaggiavano a 14,4 kbps, con i 56k che sarebbero diventati lo standard soltanto a fine decennio.

E’ in quel contesto che Stefano Bargagni, programmatore fiorentino con esperienze in Germania e a Taiwan, fonda a Firenze Centro Hl – in un garage, vuole la vulgata, come i grandi pionieri della Silicon Valley – insieme a Paolo Bargagni, Ugo Bolla e Fernando Franchi: la nuova società assembla Pc su misura per le esigenze dei clienti, che consultano il listino online sulla Bbs di Chl e vi effettuano gli ordini. Due anni dopo, lo sbarco su Internet, e verso la fine dei ’90 – dopo l’apertura di una rete di negozi fisici sul territorio nazionale – l’offerta si amplia a prodotti di telefonia, software e prodotti audio-video.

Dalla Borsa alla crisi (e al crac)

Nel giugno 2000, al culmine degli anni beati della New Economy toscana, lo sbarco in Borsa, triplicando subito il proprio prezzo di listino: a quel punto della storia Chl fattura oltre 90 milioni di euro, genera il 25% circa del fatturato del commercio elettronico in Italia, ha una quota di mercato del 90% nell’Ict online, ed è il quarto operatore di settore a livello europeo, arrivando a toccare i 400 milioni di capitalizzazione. Ma i bilanci sono costantemente in rosso, e nel 2003 l’assemblea approva la fusione con Frael, la società della famiglia Franchi che distribuisce componentistica informatica (assemblando anche Pc col proprio marchio, inizialmente per i corsi di programmazione della Scuola 2F creata dallo stesso Fernando Franchi) ed è tra gli storici fornitori di Chl.

I Franchi ottengono la maggioranza relativa del capitale, e Fernando viene nominato presidente. La diversificazione del business – Chl aveva già cominciato a vendere online anche libri e cd – porta nel 2010 alla creazione delle parafarmacie in franchising (e la distribuzione di prodotti per la salute) di Farmachl. Ma a metà decennio, nel 2016, le difficoltà finanziarie impongono una nuova fusione, stavolta con il gruppo aretino Terra, società di Tlc creata dalla famiglia Landi sulle ceneri di Eutelia. Il piano di rilancio targato Landi si fondava su ambiziosi progetti per la cybersecurity, sulla realizzazione di un nuovo portale di e-commerce, e sulla dismissione delle attività di Farmachl e Frael, ceduta quest’ultima al fondo polacco Pz Capital.

A gennaio 2020 il Tribunale di Firenze dichiara il fallimento di Chl: le azioni dell’azienda erano state sospese dalle negoziazioni in Borsa un mese prima dalla Consob, che aveva segnalato irregolarità informative e gestionali alla Procura avviando una verifica sulla situazione patrimoniale, mentre il Cda era stato esautorato dal Tribunale fallimentare. Quattro anni dopo, nell’aprile 2024, i pubblici ministeri Christine Von Borries e Fabio Di Vizio hanno chiuso le indagini: fra gli indagati, i fratelli Franchi, Sauro e Raimondo Landi, Maria Grazia Cerè già amministratrice delegata di Chl, poi alla guida di Demetra Investimenti e Mewecom.

Autore:

Leonardo Testai

Potrebbe interessarti anche

Articoli Correlati


Impresa

11 settembre 2024

Miniconf certifica la parità di genere

Leggi tutto
Impresa

11 settembre 2024

Corrono gli ordini di B&C Speakers, +64% a metà del 2024

Leggi tutto
Impresa

11 settembre 2024

Camera di commercio di Prato e Pistoia, bando per sostenere le imprese all’estero

Leggi tutto

Hai qualche consiglio?

Scrivi alla nostra redazione

Contattaci