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28 ottobre 2024

Città green, male i capoluoghi toscani (Firenze 63esima su 106)

L’indagine di Legambiente e Ambiente Italia, in collaborazione col Sole 24 Ore, mette in fila 20 indicatori e sfata l’immagine della Toscana “verde”.

Silvia Pieraccini

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E’ lunga, anzi lunghissima la strada che le città toscane devono ancora percorrere per qualificarsi “green”. La 31esima indagine di Legambiente e Ambiente Italia fatta in collaborazione col Sole 24 Ore, e anticipata sul giornale in edicola oggi, 28 ottobre, premia l’Emilia-Romagna, con Reggio Emilia al primo posto in Italia e Parma al terzo posto (al secondo posto c’è Trento), e assegna la vittoria al Sud per la qualità dell’aria. E la Toscana?

Firenze penalizzata da qualità dell’aria e dispersione rete idrica

Nella classifica finale, che tiene conto di 20 parametri tra cui i metri quadrati di verde pro-capite, le piste ciclabili, le dispersioni idriche e i passeggeri del trasporto pubblico, Firenze si piazza al 63esimo posto: male la qualità dell’aria, male la dispersione della rete idrica, male i rifiuti prodotti e la raccolta differenziata; benino il trasporto pubblico, la Ztl, le isole pedonali e il tasso di motorizzazione.

Le ultime tre città toscane in classifica sono Grosseto, Massa e Pistoia

Meglio del capoluogo regionale, tra le città toscane, fanno Siena (26esimo posto), Livorno (29esimo), Pisa (41esimo), Arezzo (47esimo), Lucca (48esimo) e Prato (57esimo). Le tre città meno “verdi” della Toscana sono Grosseto (al 77esimo posto), Massa (al 91esimo) e Pistoia (al 94esimo posto su 106 capoluoghi di provincia considerati. Naturalmente la classifica tiene conto non solo della presenza di alberi, isole pedonali, verde pro-capite, zone a traffico limitato, piste ciclabili e auto per abitanti, ma anche dei servizi come l’offerta di trasporto pubblico locale, i consumi idrici domestici, la dispersione della rete idrica, la raccolta differenziata, e della qualità dell’aria (concentrazione di biossido di azoto, di ozono, di Pm10 e Pm 2,5).

Ecco tutte le classifiche per provincia

Per la prima volta quest’anno è stato introdotto l’indicatore che rileva la variazione di consumo di suolo e sono stati rivisti i pesi di altri parametri: per questo non è possibile fare un confronto con i risultati dell’anno scorso. Allo studio (per il futuro) c’è un nuovo parametro sull’impatto degli eventi climatici estremi. La certezza è che le prime dodici città sono tutte del Nord. Tutte le classifiche su https://lab24.ilsole24ore.com/ecosistema-urbano

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Silvia Pieraccini

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