Il centro espositivo-congressuale della Fortezza da Basso di Firenze
Tutto da rifare. Il flop del bando fatto da Firenze Fiera per scegliere un partner industriale (si erano presentati Fiera Milano, Fiere di Parma e la fiorentina Pitti Immagine, offrendo però meno dei 12 milioni di equity richiesti) spinge i soci pubblici a rivedere contenuti e tempi dell’operazione, come anticipato da T24.
Sarà modificato il piano industriale
Regione Toscana, Camera di commercio di Firenze, Comune e Città Metropolitana si sono riuniti oggi 13 dicembre e hanno deciso di rivedere il piano industriale posto alla base del bando “alla luce dei risultati positivi ottenuti da Firenze Fiera nel 2023”, spiega il presidente Lorenzo Becattini. Quel piano industriale – come aveva sottolineato nei mesi scorsi la Camera di commercio, votando contro all’atto dell’approvazione – dipingeva un quadro societario particolarmente negativo, richiedendo un impegno finanziario pesante al nuovo partner a fronte di risultati difficili da raggiungere. Ora lo scenario è migliorato: quest’anno i ricavi di Firenze Fiera sfioreranno i 17,5 milioni di euro (+28%) con un risultato vicino al pareggio (4,2 milioni di perdita nel 2022).
Si ridimensionerà l’aumento di capitale
Questi risultati attesi hanno spinto i soci pubblici a effettuare un aggiornamento del piano industriale, con la prospettiva di fissare un nuovo (minore) fabbisogno di capitale da richiedere al futuro partner attraverso un bando-bis “scontato”: non più dodici milioni di euro ma probabilmente sei-otto milioni. La revisione del piano industriale, in ogni caso, porterà via qualche mese di tempo, andando a “incrociare” le elezioni comunali di Firenze. L’ipotesi più probabile, a questo punto, è che l’operazione slitti all’estate-autunno 2024.
Il restyling alla Fortezza va avanti
Nel frattempo andranno avanti i lavori di restyling alla Fortezza da Basso, la sede espositiva-congressuale gestita da Firenze Fiera (con Palazzo degli Affari e Centro Congressi). Il rilancio slitta. Come successo poche settimane fa per Fidi Toscana, ancora una volta gli enti pubblici non sono riusciti a far posto a nuovi investitori in società in crisi. Il fatto che abbiano rinunciato – come nel caso di Fidi Toscana – o che abbiano offerto meno del previsto – come nel caso di Firenze Fiera – dovrebbe far riflettere.
Silvia Pieraccini