Passaggio di consegne tra Luca Baroncini e Claudio Del Rosso
“La tassa di soggiorno non veniva modificata dal 2012. La decisione che abbiamo assunto di adeguarla con un incremento che va da 1,70 fino a 4 euro, presa nei primi quaranta giorni di amministrazione, rappresenta la volontà di cambiare le cose e dare una svolta alla città”. Sono le prime parole pronunciate dal nuovo sindaco di Montecatini Terme, Claudio del Rosso, avvocato, 54 anni, nell’intervista rilasciata alla nostra testata. Secondo il primo cittadino è da qui che inizia il tentativo di rilancio della città termale, da diversi anni ormai in una profonda crisi, giunta al suo culmine con la chiusura delle terme e l’asta degli stabilimenti termali.
Sindaco, l’inizio della sua amministrazione si caratterizza quindi con una scelta molto forte e sulla quale la sua amministrazione pone grandi aspettative. Ce la può spiegare meglio?
L’aver raddoppiato la tassa di soggiorno è un atto propedeutico alla creazione di una DMO – Destination Management Organization – necessità assoluta per questa città. Senza dotarsi di questo strumento non andiamo da nessuna parte. Il gettito previsto per il prossimo anno è intorno a 3 milioni rispetto a un milione e 400 di oggi. Questa cifra verrà destinata per l’80% nella DMO e comunque impegnata allo sviluppo del turismo in senso stretto, mentre il 20% ulteriore verrà destinato a verde, decoro e sicurezza (gli agenti di polizia municipale a tempo determinato possono essere finanziati con questa risorsa, ad esempio).
Lei considera l’istituzione della DMO – ovvero la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione turistica – come una scelta centrale della sua amministrazione. Ci sono esempi di città vicine alle quali vi siete ispirati?
Ad Arezzo esiste una Fondazione, a Lucca una spa. Al più presto contiamo di costituirla per avere una gestione professionale del turismo. Verrà individuata la figura di un direttore che gestirà fra 1,5 e 2 milioni di risorse che possono contribuire a cambiare il volto della città.
Una scelta condivisa anche dalle categorie economiche?
Abbiamo dovuto affrontare un po’ di resistenze iniziali da parte degli albergatori, che però hanno successivamente capito lo spirito della scelta e ne hanno apprezzato il coraggio. Voglio ringraziare le associazioni economiche e gli albergatori per la disponibilità e per le osservazioni costruttive che saranno oggetto della nostra valutazione.
L’asta sul complesso termale, com’era prevedibile, è andata deserta. Lei pensa che i beni strategici e identitari del comparto termale – Terme Tettuccio, Terme Regina e Terme Excelsior – debbano comunque rimanere pubblici? Qual è la posizione del Comune su questo argomento? Che ruolo intende svolgere per uscire dall’impasse che sta condizionando fortemente la città?
E’ un problema enorme ma le possibilità di intercedere sono minime. La prima asta è andata deserta, dobbiamo attendere i prossimi sviluppi. Il Comune non può realisticamente valutare ulteriori acquisti, è pura fantasia pensarlo. Inoltre è in corso un’asta e bisogna rispettare i tempi e attenderne gli sviluppi. Ovviamente l’ente pubblico deve avere ed avrà la massima attenzione a tutta questa vicenda e siamo aperti a fare la nostra parte di fronte a investitori seri. L’augurio è che una parte del patrimonio resti di proprietà pubblica ma il ruolo del Comune è quello di controllo dei futuri investitori che dovranno agire nel rispetto e nei limiti della legge.
Un passo indietro del pubblico sul tema Terme?
Il pubblico ha già fallito, non possiamo dimenticarlo. La Regione Toscana, il Comune e La Fondazione Caript hanno avanzato offerte per l’acquisto di alcune parti del patrimonio termale ma se un investitore privato sano dovesse acquistare tutto? Gli enti pubblici, il Comune per la sua parte, devono svolgere il ruolo che loro compete, devono essere garanti di un passaggio di proprietà nell’interesse di Montecatini.
Lei crede sinceramente che questa possibilità esista?
Non lo so e non devo saperlo. Su un’operazione come questa c’è silenzio ma è normale che sia così. Il primo presupposto per procedere ad un passaggio di proprietà in un settore come questo è proprio la riservatezza.
Cambiamo argomento. Parliamo di innovazione e digitalizzazione: come intende muoversi la sua amministrazione su questo terreno? Lei pensa che anche una realtà come Montecatini possa fare significativi passi avanti in direzione ‘smart city’?
Il programma di governo della nostra coalizione affronta questo tema e indica alcune soluzioni. C’è molto da lavorare su questo tema come su altri. Del resto se ci impegniamo a risolvere solo i problemi correnti rischiamo il pantano e non ne usciamo più. Per l’innovazione abbiamo creato un assessorato ad hoc e l’assessore è un ingegnere specializzato che ha competenze specifiche e sta lavorando a 360 gradi sul tema.
Decoro e sicurezza sono stati, insieme alle Terme, uno dei temi centrali della passata campagna elettorale. Al di là di un generico richiamo a pulizia e sicurezza, come intende muoversi la sua amministrazione?
Su verde pubblico e decoro abbiamo subito cambiato strategia con un programma bisettimanale di interventi che finora non esisteva. Per quanto riguarda la sicurezza, non possiamo dimenticare che il Corpo di Polizia municipale conta solo nove agenti. L’aumento del numero di vigili urbani è un atto indispensabile ma non si può fare tutto in un mese, questo problema si risolve in diversi anni e forse neppure un mandato amministrativo sarà sufficiente.
Un’ultima domanda più politica. Lo scarto di voti minimo con il quale è stato eletto, 10 al primo turno e 8 al secondo, e le due richieste di riconteggio di due candidati sindaco sconfitti possono avere un peso nella sua azione di governo? La trasversalità delle alleanze alle scorse amministrative di Montecatini è stata davvero molto forte. Questo elemento può rivelarsi un limite nella sua compagine?
Lo scarto minimo e i ricorsi non mi condizionano. Se sono sindaco lo sono e agisco di conseguenza, se non lo sono più… non lo sono più. Per il resto, io ho una storia di centrodestra che non rinnego. Ho costituito una mia lista civica sostenuta dal centrosinistra. E’ tutto qua, non corro pericoli di essere condizionato.
Paolo Vannini