30 agosto 2024

Logo t24
Il quotidiano Economico Toscano
menu
cerca
Cerca
Top Aziende

19 luglio 2024

La sindaca Ilaria Bugetti: “Se la locomotiva Prato corre è un bene per tutti”

“E’ fondamentale avere un dialogo con Roma che vada oltre i nostri colori politici. Il governo capisca che Prato merita un sostegno costante”.

Silvia Gigli

Ilaria Bugetti, neosindaca di Prato

Ilaria Bugetti, 50 anni, una laurea in Scienze Politiche, è la prima sindaca di Prato. È stata eletta al primo turno con il 52% delle preferenze. Tante le sfide che l’attendono. Con lei abbiamo voluto affrontare quelle più squisitamente economiche. Così come abbiamo fatto con il sindaco di Livorno, Luca Salvetti.

Sindaca Bugetti, quale ritiene sia la situazione economica del suo territorio?

Noi siamo la città del lavoro e dell’iniziativa imprenditoriale, dei bar senza tavolini perché abbiamo sempre fretta, del riscatto personale attraverso il lavoro, del cuore oltre l’ostacolo. E’ così che abbiamo superato tante crisi congiunturali e veri e propri tsunami. Ultimi in ordine di tempo l’emergenza Covid e l’alluvione. Il nostro territorio ha una vivacità economica e occupazionale spiccata che ci ha permesso e ci permette di restare sempre a galla, anche nei momenti più terribili come la crisi del distretto del 2009, anno contrassegnato da tante chiusure e tanti licenziamenti. In questo momento ci sono luci e ombre. Dopo un buon periodo, gli ordini si sono contratti e questo desta più di una preoccupazione tra i nostri imprenditori.

Quali criticità ha potuto toccare con mano?

Prima da consigliera regionale e poi da sindaca, incontro tante realtà imprenditoriali. Tutte  temono la concorrenza sleale, la difficoltà a mantenersi competitivi nonostante i costi energetici altissimi e una burocrazia sempre più complicata a dispetto dei proclami. Le nostre aziende hanno fatto un grande sforzo per puntare su un prodotto di qualità che sia bello, innovativo e sostenibile. Ora hanno bisogno di istituzioni che sappiano sostenerle, sappiano fare sistema e sappiano tradurre in realtà le loro esigenze. Faccio un esempio. Il nostro distretto tessile fa economia circolare da due secoli rigenerando ciò che esiste già. Per continuare a farlo ha bisogno di una normativa specifica e chiara sulle materie prime seconde, ma il decreto End of waste non sembra neanche all’orizzonte.

Quali sono in questo senso le priorità del suo mandato?

E’ fondamentale avere un dialogo aperto con Roma che vada oltre i nostri colori politici. Il governo deve capire che il nostro distretto merita un sostegno costante. Con i 10 milioni di euro dell’esecutivo guidato da Draghi, abbiamo dimostrato che sappiamo fare squadra, individuare le priorità su cui investire e attuare le modalità con cui distribuire le risorse. Non sono stati aiuti a pioggia ma contributi mirati su interventi di innovazione tecnologica, transizione ecologica e progetti di filiera e di sistema. Tra questi ce ne è uno che riguarda anche la sicurezza nei luoghi di lavoro realizzato da imprese e sindacati. Poi ci sono i fondi strutturali europei gestiti dalla Regione. In questi anni ne sono arrivati moltissimi. Si tratta di metterli a sistema. Sono misure che aiutano le nostre imprese a investire nel futuro e a sentire che le istituzioni sono a loro fianco nella difficile battaglia della competitività. Ecco perché quella misura deve diventare stabile. Mi batterò per questo e chiedo che facciano altrettanto i parlamentari del territorio, di qualunque colore siano. 

Ha intenzione di attivare azioni con l’Europa per le questioni maggiormente a rischio?

Punto a rafforzare il nostro ufficio Europa per rendere Prato e il suo distretto un modello per Bruxelles in fatto di economia circolare, produzioni sostenibili, innovazione produttiva. Solo così potremo ottenere nuove risorse da investire in progetti e infrastrutture. L’asse su cui puntare è Roma – Bruxelles passando anche dalla Regione. Se la locomotiva Prato corre, è un bene per tutti.

Quali investimenti prevede per ridare ossigeno al territorio?

Oltre al rafforzamento dell’ufficio Europa e a una mobilità più agile e intermodale, mi piacerebbe potenziare i canali formativi. Abbiamo un gran bisogno di manodopera specializzata in campo tessile, ma l’offerta fatica a incrociare la domanda facendo perdere il passo al ricambio generazionale e dunque al passaggio delle competenze.

Prevedono assessore a innovazione e semplificazione?

Certo. E’ l’assessora Benedetta Squittieri che non a caso ha anche le attività produttive. Sono deleghe che devono viaggiare lungo un unico binario.

La burocrazia è un male antico, prevedete qualcosa per facilitare la vita alle imprese?

Possiamo lavorare alla creazione di bandi che rendano più semplice la partecipazione delle nostre imprese restando dentro le direttive nazionali ed europee. Lo abbiamo già fatto per i 10 milioni del governo Draghi arrivando a ottimi risultati. Pensate che ne sono stati distribuiti 8 in un anno e mezzo, grazie a un grande lavoro fatto a monte per rendere quasi immediato ciò che altrimenti sarebbe complicatissimo. Vogliamo continuare a farlo con le risorse che arriveranno. In più sto riorganizzando la macchina comunale, delega che ho tenuto per me. Cittadini e imprese hanno bisogno di risposte e di servizi puntuali e veloci.

Prato ha una sua peculiarità legata al suo essere punta di eccellenza nel comparto tessile europeo. Quali sono i punti di forza e di debolezza? Cosa si può fare per aiutare e preservare questa peculiarità?

Come ho spiegato prima, il Comune e le altre istituzioni pubbliche devono stare vicine alle imprese dotando il territorio di infrastrutture e lavorando con loro fianco a fianco per progetti di sistema che attraggano risorse nazionali ed europee. Agli imprenditori il compito di investire in qualità e innovazione, a noi quello di creare il terreno più fertile per aiutarli a crescere e a puntare sul futuro. C’è poi la battaglia quotidiana sulla legalità e contro la concorrenza sleale che portiamo avanti insieme alle forze dell’ordine e alla prefettura. Qui paghiamo organici non adeguati a un territorio con 200mila abitanti di cui un quarto stranieri. Anche il palazzo di giustizia è al collasso. Un tessuto produttivo come il nostro ha bisogno di una giustizia che funziona in tempi certi. Sarà un altro fronte su cui Roma dovrà ascoltarci.

Autore:

Silvia Gigli

Potrebbe interessarti anche

Articoli Correlati


Territorio

30 agosto 2024

Ecco la Tramvia di Pisa, tre linee da 350 milioni di euro

Leggi tutto
Territorio

30 agosto 2024

Riparte la stagione delle fiere, ma in autunno scarseggiano gli eventi internazionali

Leggi tutto
Territorio

30 agosto 2024

Camera di commercio di Firenze, Cioni è il vicepresidente

Leggi tutto

Hai qualche consiglio?

Scrivi alla nostra redazione

Contattaci