I segnali di ripresa stentano ad arrivare nel mercato della moda, e anche il Pitti Uomo numero 109 – la più importante fiera al mondo di moda maschile presentata oggi, 5 novembre, a Milano, e in programma alla Fortezza da Basso di Firenze dal 13 al16 gennaio 2026 – dovrà fare i conti con la prudenza dei compratori, cioè boutique, grandi magazzini, portali di ecommerce. Le nubi ci sono sia sul mercato italiano, sia su quelli esteri, minati da tensioni geopolitiche, dazi, svalutazioni del dollaro.
Export -3,2% nei primi sette mesi 2025
Nei primi sette mesi dell’anno l’export dell’industria italiana della moda maschile è sceso in valore del 3,2% (regge l’Europa ma la Germania -1,9%, cala l’extraUe tra cui Cina -18,4% ma non gli Usa +6,5%), mentre è cresciuto del 5,5% l’import, spinto dai Paesi extraUe (+15,9%) a partire da Bangladesh, Cina e Spagna.
In mostra le collezioni di 700 marchi in arrivo da tutto il mondo
A Firenze, il prossimo gennaio, saranno in mostra le collezioni per l’autunno-inverno 2026-2027 di circa 700 marchi, per il 44% esteri, con la novità di un piccolo spazio dedicato alla profumeria di ricerca e con le sfilate di Soshi Otsuki, designer del brand giapponese che porta il suo nome; Hed Mayner, anch’egli fondatore e direttore creativo del brand che porta il suo nome; Shinyakozuka, designer di Tokio attento a forme e proporzioni che esporrà e sfilerà al Pitti Uomo. “Venire a Firenze apre opportunità concrete, soprattutto in una fase come quella attuale di indubbia trasformazione”, dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, la società fiorentina organizzatrice della fiera.