Lo stabilimento Beste Hub dedicato al marchio Monobi
E’ una delle prime aziende toscane di moda a diventare società benefit: la Beste di Prato, produttore di tessile e abbigliamento (sia per terzi che col marchio proprio Monobi) che fa capo a Giovanni e Matteo Santi, ha modificato lo statuto aggiungendo nell’oggetto sociale, accanto all’obiettivo “classico” di redditività, quello di impatto positivo per la comunità e l’ambiente.
Non è solo un cambio formale, piuttosto un impegno che “simboleggia l’evoluzione del concetto stesso di azienda”, afferma Beste che nei mesi scorsi ha firmato il closing per l‘acquisizione del 100% del lanificio TeXco di Montemurlo (Prato), produttore di tessuti in cashmere, mohair, alpaca, rafforzando così la parte a monte della filiera e raddoppiando il fatturato, da 30 a 60 milioni di euro a livello aggregato.
Ora si punta alla certificazione BCorp
L’obiettivo già dichiarato dall’azienda ora è ottenere la certificazione BCorp – uno degli standard più elevati a livello mondiale di misurazione delle performance Esg (environmental, social, governance) – entro il 2022.
Tra le aziende pratesi che sono diventate società benefit – nuova forma giuridica entrata in vigore in Italia il 1 gennaio 2016 – ci sono Arché (produttore di tessuti), Rifò (maglieria), TT Tecnosistemi (soluzioni It), Nwg Energia (venditore di energia rinnovabile), Moebeus (consulenza), Co.edil (costruzioni). Guardando all’intera Toscana, sono diventate benefit, tra l’altro, Beyfin (carburanti), Intarget (digital marketing), Diesse Diagnostica (diagnostica di laboratorio), Apuana (digitalizzazione della catena di fornitura) e, prima ancora, Aboca (prodotti per la salute a base di erbe) e Apoteca Natura (farmacie).
Silvia Pieraccini