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14 marzo 2022

Rifiuti, la Toscana chiede oltre 400 milioni del Pnrr

Gli Ato coi gestori hanno presentato un totale di 145 progetti per i bandi del ministero della Transizione ecologica.

I tre Ato rifiuti della Toscana con i rispettivi gestori hanno presentato 145 progetti, per un valore complessivo di 407,8 milioni di euro, ai bandi emessi dal Ministero della transizione ecologica nell’ambito del Pnrr. I progetti riguardano digestori anaerobici, impianti di selezione, contenitori “intelligenti” per rifiuti, impianti di compostaggio e nuovi mezzi ecologici: nessun termovalorizzatore è nell’elenco.

I nuovi impianti finanziati, trattandosi di fondi del Pnrr, dovranno essere completati entro il 2026, e contribuiranno a potenziare la dotazione della Toscana. Una dotazione che, come messo in chiaro da un recente studio di Ref Ricerche, è oggi inadeguata rispetto alle necessità. “I progetti presentati coprono in maniera puntuale tutte le aree della nostra regione, offrendo ai cittadini un servizio adeguato”, ha affermato il presidente della Regione, Eugenio Giani.

“Pnrr o no, contiamo comunque di finanziare tutti i progetti”

I bandi, la cui scadenza era prevista in origine a metà febbraio, sono stati poi prorogati a livello nazionale con scadenze che vanno dal 16 al 23 marzo 2022. Le risorse disponibili per tutta Italia ammontano a 2.100 milioni di euro, di cui una buona fetta, secondo il MiTe, dovrà prendere la via del Mezzogiorno per garantire l’obiettivo di coesione territoriale stabilito dal Pnrr (60% Centro-Sud), e cercare di colmare un gap di strutture per il trattamento e il riciclo dei rifiuti più grave che altrove.

Con queste premesse, verosimilmente, solo una frazione dei progetti presentati dagli Ato della Toscana per i rifiuti sarà finanziata con i fondi del Pnrr: “Attendiamo fiduciosi l’esito dei bandi nazionali, ma tengo a precisare che contiamo comunque di finanziare e quindi realizzare tutti i progetti che abbiamo in cantiere – sostiene Monia Monni, assessora regionale all’economia circolare – e che sono destinati a far compiere un deciso salto di qualità in questo settore strategico sia per la nostra economia che per i cittadini della Toscana”.

Ecco i progetti dei tre Ato regionali

Per quanto riguarda l’Ato Centro si prevedono due impianti nuovi. Il primo sarà un digestore anaerobico per il trattamento della frazione biologica dei rifiuti (28,5 milioni di euro) a Selvapiana, nel comune di Rufina. L’altro selezionerà ulteriormente la carta e il cartone provenienti dalla raccolta differenziata. Costerà 12,5 milioni di euro e troverà posto alla periferia di Pistoia, in via Pratese, nell’area dell’attuale impianto Dano. Tra i programmi c’è anche la realizzazione di 11 centri di raccolta per rifiuti ingombranti, e la sostituzione dei vecchi contenitori per rifiuti con una nuova generazione di contenitori “intelligenti”.

L’Ato Costa ha presentato 70 progetti, per complessivi 193 milioni di euro richiesti al Ministero. Si va da quelli per l’infrastrutturazione del territorio, ai centri di raccolta-riuso, alle compostiere di comunità, alla digestione anaerobica con la produzione di biometano, alla valorizzazione degli imballaggi, alla gestione dei materiali assorbenti e dei rifiuti tessili, oltre ai sistemi per lo spazzamento e la pulizia delle spiagge.

Tra i progetti presentati dall’Ato Sud, i 7 nuovi impianti hanno un valore di 100,6 milioni di euro. Si tratta di tre digestori anaerobici, una linea di trattamento di multimateriali, di un impianto di selezione di imballaggi cellulosici, di un separatore di vari materiali riciclabili e dell’ammodernamento di un impianto di compostaggio. Per l’acquisto di contenitori ad accesso controllato per la tariffa puntuale l’investimento è di 19,8 milioni di euro. I 17 progetti per la realizzazione di 11 nuovi centri di raccolta, e i sei adeguamenti previsti di centri già esistenti comportano un investimento di 7,3 milioni.

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