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25 luglio 2024

La nautica vale quanto il vino, e ora attira la finanza

Pioggia di investimenti programmati dalle aziende del distretto apuo-versiliese, leader nei maxi yacht. Grandi manovre nella filiera.

Silvia Pieraccini

Baglietto Dom133

E’ uno dei settori manifatturieri italiani che è cresciuto di più nel nuovo millennio, ed è quello che vede la Toscana leader assoluta nell’alto di gamma (yacht sopra i 24 metri): l’industria nautica, col suo corposo indotto di fornitori dei cantieri navali, è attraversata da un dinamismo che sta suscitando sempre più l’interesse di banche e fondi d’investimento. Merito di un mercato che, dal Covid in poi, non si è più fermato, e di un distretto come quello di Viareggio (o meglio apuo-versiliese, visto che si estende fino a Marina di Carrara con diramazioni a Livorno) che sta rafforzando la propria posizione.

Yachtline sottoscrive due bond per acquisire fornitori

L’ultima operazione, annunciata oggi 25 luglio, interessa la Yachtline 1618 di Bientina (Pisa), specialista nella realizzazione di arredi per yacht di lusso e per dimore di pregio, che ha sottoscritto due prestiti obbligazionari per un valore di dieci milioni di euro con Finint Investments (società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint) e Anthilia Capital Partners Sgr. L’operazione – che utilizza la garanzia del ‘pegno non possessorio’ applicata alle lavorazioni – punta a rafforzare la capacità produttiva dell’azienda pisana che fa capo a Fiorenzo Bandecchi e Enrico Ciacchini, in attuazione del piano industriale che prevede una crescita sia per linee interne che attraverso acquisizioni. In particolare, l’attenzione è rivolta su alcuni fornitori strategici, per consolidare la filiera produttiva.

Un portafoglio ordini di oltre 200 milioni

Yachtline intanto continua a correre: nel 2023 ha fatturato 76,7 milioni di euro con un margine operativo lordo (ebitda) di 14,4 milioni. Quest’anno il budget prevede 85 milioni di euro, per oltre il 50% all’export grazie alle forniture per i grandi cantieri nordeuropei come Lürssen, Feadship, Nobiskrug. “Il nostro portafoglio ordini è di oltre 200 milioni – spiega Bandecchi – per il 60% legato agli yacht e per il 40% alle dimore di lusso. Abbiamo appena investito 15 milioni di euro nell’ampliamento della produzione con l’aggiunta di 20mila metri quadrati coperti, frutto del recupero di un ex magazzino Piaggio a Lugnano di Vicopisano, che è diventato il nostro terzo stabilimento, e ora stiamo trattando due acquisizioni di filiera che dovrebbero chiudersi a breve”.

Sanlorenzo aumenta la capacità produttiva a Massa e Viareggio

Accanti ai (grossi) fornitori come Yachtline, si muovono anche i cantieri navali. Il Gruppo Sanlorenzo – uno dei grandi produttori di maxi yacht (840,2 milioni di euro di ricavi netti consolidati 2023 con ebitda di 157,5 milioni), quotato in Borsa e con stabilimenti a La Spezia, Massa e Viareggio, ha appena avuto il via libera ministeriale a un contratto di sviluppo che prevede 91,5 milioni di investimenti, di cui quasi 12 coperti da contributi pubblici. Le risorse serviranno per aumentare la capacità produttiva e l’occupazione: entro il 2027 sono previsti 222 addetti in più (152 in Sanlorenzo, che produce yacht da 24 metri a 72 metri, e 70 nella controllata Bluegame, che produce sport utility yacht fino a 23 metri), di cui 42 in Toscana (20 a Massa e 22 a Viareggio). A Massa saranno investiti quasi 20 milioni per installare impianti e macchinari e creare la realtà di riferimento nelle attività di stampaggio in vetroresina del gruppo; a Viareggio saranno investiti 4,5 milioni per ampliare lo stabilimento, consentendo così la produzione di barche tra i 30 e i 40 metri, e dotarlo di un impianto fotovoltaico. Sempre a Viareggio sono previsti ulteriori 4,2 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo, per contribuire a realizzare sette prototipi di barche: si va dai servizi digitali per la telegestione e la telemanutenzione, alla ricerca di materiali avanzati, fino al risparmio energetico attraverso l’azione sul sistema propulsivo e sulla gestione delle utenze.

Azimut Benetti punta rul refit a Livorno

Investe anche Azimut Benetti (1,2 miliardi di euro di fatturato nel bilancio 2022-2023 con un margine operativo lordo superiore a 150 milioni), leader mondiale negli yacht sopra i 24 metri che a Livorno ha uno degli stabilimenti della divisione Lusben dedicata alle manutenzioni e ristrutturazioni di grandi imbarcazioni (refit). Nei giorni scorsi Lusben ha inaugurato una fossa di ispezione per barche a vela – lunga 12 metri e profonda 8,5 metri, con un’apertura totale di 3,5 metri, costata 500mila euro – che è la più grande del Mediterraneo e servirà per intervenire sulle derive delle imbarcazioni fino a 70 metri. “Per noi è un’infrastruttura strategica – hanno spiegato Gianni Paladino, direttore commerciale di Lusben, e Alessio Centelli, site manager Livorno – perché permetterà lo sviluppo del business rispondendo all’esigenza manifestata da tanti velisti del Mediterraneo, che ora puntiamo ad attrarre qui. Dal punto di vista commerciale la nuova fossa ci dà l’opportunità di ampliare i servizi, per essere sempre più appetibili”. In quest’ottica vanno avanti gli investimenti da 12 milioni di euro già avviati a Livorno, che porteranno entro il 2025 ad offrire servizi a terra per gli equipaggi: un’area lounge con ristorante, fitness e foresteria, nuovi uffici direzionali, la ristrutturazione dell’area bacini e delle banchine.

Next Yacht Group acquisisce lo stabilimento ex-Perini

Investe sul porto di Viareggio invece il cantiere Next Yacht Group di Stefano Nesti, che produce barche fino a 50 metri coi marchi Maiora e Ab Yachts e che nelle settimane scorse ha acquisito dal cantiere The Italian Sea Group di Marina di Carrara l’ex stabilimento Perini Navi. Next Yacht Group ha pagato 21 milioni di euro e utilizzerà i nuovi spazi per rafforzare la produzione.

Baglietto porta le barche Bertram a Carrara

Rafforza la produzione a Carrara invece Baglietto (140 milioni di fatturato 2023, mol al 20%), il cantiere di maxiyacht di Beniamino Gavio, il “re” delle autostrade, che negli ex cantieri Cerri sta trasferendo tutta la produzione delle barche Bertram, marchio americano di sport-fisherman che ora il gruppo punta a far conoscere in Italia. Nello stabilimento toscano Baglietto sta digitalizzando anche l’archivio storico dell’azienda, in vista della creazione di un museo itinerante che sarà inaugurato dopo l’estate, in occasione delle celebrazioni per i 170 anni.

Nel 2023 l’export toscano di nautica è cresciuto del 20%

L’effervescenza dell’industria nautica toscana è confermata dai numeri: su un export 2023 che a livello nazionale ha raggiunto 3,7 miliardi di euro, facendo dell’Italia il primo esportatore al mondo di barche e yacht, la Toscana ha contribuito per 1 miliardo e 79 milioni di euro (+19,8% sul 2022), secondo i dati del Monitor Distretti Intesa Sanpaolo. Significa poco meno dell’export toscano di vino (1,18 miliardi nel 2023). Comprensibile, dunque, l’interesse che la finanza sta mostrando per il settore.

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Silvia Pieraccini

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