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23 agosto 2024

La sindaca Funaro: “Stiamo investendo adesso su Firenze 1,7 miliardi di euro”

“Sono in stretto contatto con l’Europa. Sono convinta che ci potrà dare delle preziose opportunità di sviluppo e crescita per i prossimi anni”.

Silvia Gigli

Sara Funaro, psicologa clinica, 48 anni, nipote di Piero Bargellini, il sindaco dell’alluvione, è dal 24 giugno scorso la prima donna a rivestire la carica di sindaco di Firenze. Già vicepresidente di Montedomini e per due legislature assessora alla sanità e all’accoglienza, Sara Funaro ha un fare pacato e una volontà di ferro. Lo si è visto durante l’estenuante trattativa per le nomine della sua giunta. A lei, come abbiamo fatto con il giovane sindaco di Empoli, chiediamo come vede la sua città, attraverso le lenti dell’economia e dello sviluppo.

Quale ritiene sia la situazione economica del suo territorio?

Le caratteristiche economiche dell’area urbana fiorentina sono ormai da tempo basate sulla capacità del territorio di agire su più leve: quella manifatturiera, quella dei servizi, l’edilizia, e il turismo. La situazione è sicuramente buona, anche se periodicamente si presentano delle criticità. Ma la forza economica dell’area fiorentina è proprio quella di non essere basata solo su un tipo di settore/comparto.

Quali criticità ha potuto toccare con mano?

In particolare, ci sono alcune eccellenze, come quella del comparto della moda, che però in questa fase presentano alcune criticità che andranno affrontate con attenzione, cercando di analizzare e comprendere con gli imprenditori quali siano le esigenze e le soluzioni per rendere il settore più competitivo.

Quali sono in questo senso le priorità del suo mandato?

Il sistema economico non è comunale bensì di più ampio respiro metropolitano. All’interno del piano strategico abbiamo disegnato un quadro di sviluppo che andrà ripreso con il nuovo presidente della Camera di Commercio, con i rappresentanti delle varie categorie e con i sindaci del territorio.

Ha intenzione di attivare azioni con l’Europa per le questioni maggiormente a rischio?

L’elezione a europarlamentare del mio predecessore Dario Nardella rappresenta per l’amministrazione e per la città un’occasione importante perché Dario conosce meglio di chiunque altro le necessità della nostra Firenze. Siamo strettamente in contatto e sono convinta che l’Europa ci potrà dare delle preziose opportunità di sviluppo e crescita per i prossimi anni. Penso in particolare a due questioni: i finanziamenti comunitari e la realizzazione dei progetti del Pnrr e le regole sull’overtourism, che stiamo affrontando di fatto con delibere comunali ma che necessitano di una disciplina normativa nazionale ed europea.

Quali investimenti prevede per ridare ossigeno al territorio?

Stiamo investendo sulle infrastrutture a vari livelli. In questo momento nel Comune di Firenze ci sono investimenti in corso per un valore di 1,7 miliardi di euro. Di questi, 1,3 miliardi di euro sono dedicati all’estensione della rete tramviaria, il principale progetto di innovazione infrastrutturale della nostra città. Le linee in funzione sono estremamente apprezzate dai cittadini e abbiamo potuto verificare quanto incidano sul rinnovamento dei quartieri che servono. E poi altre opere di grande rilievo, come il sottoattraversamento dell’Alta Velocità e la realizzazione della pista dell’aeroporto di Peretola. Sono tutte opere che andranno a migliorare la competitività e la vivibilità della nostra città.

Cosa prevede per innovazione e semplificazione?

Ho intenzione di lavorare nel Comune di Firenze a stretto contatto con tutte le aziende partecipate sul tema dell’accessibilità dei servizi, per avere e dare risposte coordinate e precise per i cittadini.

La burocrazia è un male antico, prevedete qualcosa per facilitare la vita alle imprese?

Il nostro obiettivo è quello di snellire radicalmente le procedure per organizzare attività imprenditoriali, commerciali, culturali e sportive sul territorio comunale da parte di imprese e associazioni. Lo scopo dell’amministrazione è di essere al servizio dei cittadini per rendere rapidi i progetti per azioni sul territorio.

Una delle sue assessore ha una specifica delega a l’intelligenza artificiale, oltre che alla smart city, perché una delega specifica su AI? 

Perché ritengo che ci sia ancora tantissimo da fare riguardo all’utilizzo dei dati per il governo delle città. L’AI, in questo senso, apre nuove opportunità e prospettive che potranno darci soluzioni innovative per dare risposte ai nostri cittadini. In occasione del Tour de France, evento di enorme portata che ha portato a Firenze oltre 300mila visitatori e un’imponente macchina organizzativa, abbiamo potuto verificare quanto sia efficace la nuova Smart city control room, inaugurata a dicembre dell’anno scorso. Poter contare su questa nuova tecnologia è stato fondamentale sia per la corretta gestione di un evento così importante sia per minimizzarne l’impatto sulla vita dei cittadini.

Ha ancora senso oggi parlare di confini comunali, quando la competizione è fra territori  metropolitani?

La città metropolitana deve essere la scommessa dei prossimi anni: deve essere il contesto nel quale si misura la capacità di dare risposte ai bisogni dei cittadini. Investiremo molto sullo sviluppo di questo aspetto: la dimensione metropolitana serve per affrontare le grandi sfide, prima tra tutte quella di connettere i vari servizi per i cittadini.

La popolazione invecchia, ma non siamo sufficientemente attraenti per giovani “talenti”

In realtà Firenze è un’importante città universitaria e vede la presenza anche di numerosi atenei stranieri e di istituti di ricerca. Personalmente ritengo che, basandosi anche sull’esperienza virtuosa di ‘Nana bianca’, dobbiamo progettare nuovi spazi per startup e giovani in cerca di spazi professionali e di formazione. Inoltre, vogliamo implementare la collaborazione con le università e le startup. Tengo poi a ricordare che, secondo Istat, negli ultimi vent’anni nelle 14 città metropolitane italiane la popolazione in età di lavoro è cresciuta solo in quattro di esse, tra cui Firenze. Un dato importante e interessante, che indica probabilmente una caratteristica di attrattività della nostra città da non sottovalutare. Per questo vogliamo incentivare politiche abitative per attrarre giovani.

Non affronteremo il tema delle infrastrutture perché le sue posizioni sono ben note, ma i dipendenti delle imprese dell’Osmannoro potranno mai raggiungere il loro posto di lavoro in tram?

Siamo determinati a investire sullo sviluppo del trasporto pubblico lavorando per coprire tutte le aree della città. L’obiettivo è portare avanti il progetto delle tramvie, accompagnato da uno sviluppo della rete di trasporto su gomma per coprire capillarmente il territorio.

Quali sono i rapporti di Firenze con il governo Meloni? Lei tra l’altro ha detto che sullo sviluppo della tramvia e su altri progetti “ci aspettiamo varie risposte da parte del governo. Abbiamo avuto un’ulteriore taglio sulla spesa corrente di 4,2 milioni di euro. Ci sono tante questioni legate alle linea della tramvia, legate ad altre progettualità, il mio auspicio è che ci possa essere nel più breve tempo possibile un incontro ed un confronto per andare avanti con tutte le progettualità nell’interesse della nostra città”.

Trovo grave l’idea dei tagli lineari ai comuni così come sono stati fatti. Inoltre, è stato attivato un meccanismo perverso secondo il quale chi è stato più capace di progettare ed attrarre fondi derivanti dal Pnrr, sarà più penalizzato e colpito dai tagli. Detto questo, il mio auspicio è la possibilità di avere un confronto costruttivo e una collaborazione istituzionale nell’interesse di Firenze e dei fiorentini tutti, senza penalizzazioni.

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Silvia Gigli

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